Cavolfiore all’uso di Romagna PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

chêvalfjór, chêvalfiôr

Ortaggio cucinato con aggiunta di aglio, prezzemolo, pomodoro. “Dividete una grossa palla di cavolfiore, o due se sono piccole, in spicchiettini che laverete; e così crudi, senza asciugarli, cuoceteli in questo modo: ponete al fuoco un battuto proporzionato di aglio,  prezzemolo e olio, e quando sarà rosolato fermatelo con un gocciolo d’acqua. Gettateci allora il cavolfiore condendolo con sale e pepe e quando avrà assorbito il battuto tiratelo a cottura mediante conserva di pomodoro sciolta nell’acqua calda. Dategli grazia e più sapore col parmigiano quando lo mandate in tavola, ove può servir per contorno al lesso, a un umido o ad un cotechino”.

Credit photo by buttalapasta.it vedi RICETTA

Curiosità

Indovinello che allude al cavolo

  • A vegh int l’ort,
  • a trov un frê mort,
  • a i tir so la camisa,
  • e a i taj la radisa.

Traduzione: Vado nell’orto, / trovo un frate morto, / gli tiro su la camicia, / e gli taglio la radice.

Referenze bibliografiche

  • Pellegrino Artusi, La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, introduzione e note di Piero Camporesi, Torino, Einaudi, 1995, Prima edizione «Nuova Universale Einaudi, 1970;
  • Quondamatteo, Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo, Imola, Grafiche Galeati, 1978;
  • Libero Ercolani, Vocabolario romagnolo – italiano, italiano –romagnolo, Ravenna, Edizioni del Girasole, 2002 (prima edizione 1971).

Territorio di produzione

Intera provincia di Forlì-Cesena.

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