Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli Venezia Giulia
Genere: Brassica specie oleracea L. convar. botrytis (L.) Alef. var. cimosa Duch. Sinonimi: Brassica oleracea L. var. italica Plenck.
Pianta di altezza media, le foglie sono sottili con venature rossastre evidenti, di colore prevalentemente bianco all’interno e verde chiaro all’esterno, e si presentano compatte nella fase di raccolta; in autunno le foglie esterne tendono a seccarsi, lasciando il cavolo ben pulito. Le dimensioni della testa si aggirano tra i 20 e 30 centimetri di diametro e la caratteristica principale che la differenzia dalle altre specie è la forma appiattita (BRACHCEFALI), mediamente il peso si aggira intorno all’1,5/2,0 kg.
Per il ciclo vegetativo, fra trapianto e raccolta, sono necessari dai 100 ai 120 giorni. I semi sono sferici e di colorazione bruna di diametro di circa 1,5/2,00 mm. Il gusto al palato è leggermente piccante con consistenza croccante. Il cappuccio è un prodotto fresco di consumo stagionale che si commercializza fra ottobre ed aprile. La migliore conservabilità si ottiene mantenendo il prodotto a temperature di 8-10°C e lontano da fonti luminose.
Tradizionalità
La coltivazione del Cappuccio di Collina (nome locale: chiaput) è nota sin dai secoli scorsi. Il seme, tramandato da generazioni, è ancora quello originale e non se ne conosce la provenienza storica. Numerose sono le pubblicazioni sui giornali locali; inoltre, sono molteplici le indicazioni culinarie sull’utilizzo dei “crauti” ottenuti con questo ortaggio.
Territorio di produzione: Forni Avoltri (UD)
Lujànie PAT Friuli Venezia Giulia
Antiche ricette della salsiccia friulana sono trovano nell’opera di Bernardino Beretta di Udine: B. Beretta. Nozioni pratiche per un possidente, agricoltore e padre di famiglia. Udine, Vendrame, 1851. Altro libro storico nel quale viene fatto riferimento alla produzione della salsiccia è libro “la Carne suina nell’alimentazione tradizionale friulana. Il folklore italiano”, pubblicato nel 1929.