Cavolo riccio nero di Lucca PAT Toscana

Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana

Braschetta

La pianta è robusta e alta sino a 1 m, con foglie allungate e bollose lunghe circa 40 cm. Ha un colore tra il grigio bluastro e il verde intenso, che diventa quasi nero in inverno. Tenero, ha sapore e odore intensi. Il cavolo viene prodotto durante l’inverno, ma le piantine sono messe a dimora già a fine estate. Il terreno viene arato, fresato e concimato (concimazione organica di fondo) per procedere poi al trapianto: le piantine sono distanziate tra loro di 60-70 cm sia sulle file, sia tra i solchi. In seguito la terra viene più volte smossa per permettere un diserbo manuale. Non si fa alcun intervento fitosanitario. La raccolta avviene manualmente e le foglie vengono immediatamente confezionate in mazzetti e disposte in cassette per la vendita.

Tradizionalità

Il cavolo nero riccio si produce in questa zona sin dall’Ottocento e ancora oggi la coltivazione avviene con gli stessi sistemi tradizionali di un tempo. Le caratteristiche di questo prodotto sono date dal pregio della cultivar locale, dal suo particolare aspetto e gusto. Gli abbinamenti più tradizionali per il consumo sono con la carne di maiale, con il baccalà e con il cotechino e fagioli. Viene inoltre impiegato nella preparazione dell’infarinata o “‘ntruglia”, del minestrone e del lesso.

Produzione

In Lucchesia sono rimasti solo alcuni hobbisti e un paio di professionisti all’interno di una cooperativa. In Versilia la produzione è più ragguardevole nonostante si parli sempre di hobbisti. La quantità annua prodotta è di 120 quintali di cui solo 10 nella piana lucchese. Il prodotto ha un mercato esclusivamente locale.

Territorio interessato alla produzione:

Si produce nelle province di Lucca e Massa-Carrara.

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