Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Ecotipo locale, con cece di piccole dimensioni, di colore nocciola molto chiaro, buccia (tegumento) sottile, di elevata digeribilità, con sapore caratteristico ed intenso, e caratteristiche organolettiche di pregio.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
La pianta viene coltivata in aree ad altitudine pari a 700 m s.l.m. o superiore; ha un ciclo biologico breve di tipo primaverile in quanto la coltivazione prevede un rapido sviluppo vegetativo, con semina fine inverno, fioritura terza decade di giugno e raccolta all’inizio della stagione secca estiva (ultima decade di luglio-prima decade di agosto).
Raggiunge generalmente il 60 cm. di altezza con un baccello che contiene uno o due semi. La semina avviene manualmente a file distanziate tra loro circa 60/70 cm interrando a 4-5 cm di profondità e con distanza tra i semi di 10/15 cm , fra febbraio e aprile a seconda dell’altitudine, esposizione dei terreni della stagione e altri fattori che possono contribuire al cambiamento della semina; la raccolta si effettua ad agosto, quando le piante sono totalmente ingiallite e disseccate ed il seme resiste alla scalfittura con un’unghia.
Il cece viene asciugato al sole, separato dai baccelli per battitura con bastoni flessibili, e conservato in sacchi di tela o juta, in posti asciutti e bui. Le metodiche di lavorazione sono quelle tradizionali; il cece viene coltivata su ridotte estensioni di terreno, ed utilizzata soprattutto per il mercato locale e per autoconsumo.
Osservazioni sulla tradizionalità
Il prodotto viene utilizzato soprattutto essiccato, per la preparazione di piatti tradizionali dell’area di coltivazione, come ingrediente principale. le regole di coltivazione rispecchiano la tradizione colturale dell’area, estensiva e legata al consumo familiare e locale.
Territorio di produzione
Comprensorio del comune di Valle Agricola (CE)
Salame di Mugnano PAT Campania
Sauza quagliettana PAT
Pomodorino campano PAT Campania
La denominazione “Pomodorino Campano” designa le bacche che derivano dagli ecotipi “Corbarino” e “Vesuviano” coltivati nel territorio della regione Campania.
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