Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
Cece Piccino del Chianti, Cece Nostrale Piccolo, Cece Piccino, Cece nostrale
Legume con buccia abbastanza sottile, sebbene leggermente consistente, polpa tenera piuttosto saporita, ha una colorazione più accentuata di altre cv commerciali e tiene bene la cottura, che avviene piuttosto velocemente, adattandosi particolarmente per questo ad un consumo del seme intero.
Viene coltivato in terreni sciolti. Si semina a spaglio lungo i solchi, distanti 35-40 cm, da fine marzo a metà aprile. Viene coltivato in asciutta. In terreni poco concimati cresce piccolo e con buccia sottile; se concimato molto, il legume è più grande ma la buccia indurisce. La pianta ha un portamento eretto, con primo palco molto basso. Richiede una sarchiatura accurata a circa 20 giorni dall’emergenza. I legumi si raccolgono da fine luglio a metà agosto e la produttività risulta buona.
Tradizionalità
I legumi vengono raccolti a maturità e, dopo la battitura, conservati ben secchi e vagliati in cassoni in locali asciutti e ben ventilati, oppure in contenitori di vetro con aggiunta di pepe. Si adatta a tutte le preparazioni: intero lessato, da solo o in zuppe, condito con olio crudo o fritto con rosmarino o aglio e peperoncino, nella tipica ricetta “pasta e ceci”, sfarinato come ingrediente base per polpettine o la pastella della famosa e gustosa cecina. I ceci torrefatti e macinati costituivano anche un surrogato del caffè (Traverso e Pirotta, 1926), mentre in campo zootecnico per l’abbondante apparato fogliare (20-30 qli/ha) veniva utilizzato come erbaio, in purezza o consociato con orzo, da falciare a primavera inoltrata (Tassinari, 1968), e la paglia come mediocre mangime o come lettiera. Questa varietà è inserita nell’elenco per la tutela e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n°64/04).
Produzione
I due produttori più significativi di cece nostrale o cece piccino si trovano a Reggello e a Rapolano Terme e producono complessivamente 150-200 quintali, di cui 6-7 circa vengono venduti alla grande distribuzione. In totale sono dodici i produttori di cece nelle province di Firenze, Arezzo, Siena e Grosseto, ma si possono considerare solo come hobbisti. La quantità media prodotta negli ultimi anni è costante anche se potenzialmente potrebbe esserci un aumento delle superfici messe a coltura.
Territorio interessato alla produzione:
Valdarno, Chianti, Mugello, province di Arezzo, Firenze, Siena e parte della provincia di Grosseto.
Pomodoro pallino PAT Toscana
La tradizionalità del pomodoro pallino risiede sia nella particolarità della cultivar, sia nella tecnica di conservazione: si presta ad essere conservato a lungo, fino ai mesi invernali. Nel livornese è frequente vedere le “filze”, ovvero i grappoli di questi pomodori piccoli, rossi e tondi appesi sotto le tettoie delle case di campagna, i cosiddetti “ciglieri”….
Brutto buono ai pinoli PAT Toscana
Il brutto buono ai pinoli è un pasticcino a forma di palla, fatto con pasta di pinoli. Molto morbido e spugnoso, esternamente è spolverato con zucchero a velo e avvolto da pinoli interi su tutta la superficie. Quello tipico della provincia di Pisa deve utilizzare i pinoli del Parco di Migliarino San Rossore ottenuti dai…
Mela rugginosa della Valdichiana PAT Toscana
Il frutto ha forma ellissoidale, colore giallo e sapore molto zuccherino. è contraddistinto da un’ottima consistenza, nonché da una buona pezzatura. La mela viene prodotta nella Val di Chiana, su un altopiano posto a 250 m s.l.m., caratterizzato da terreni di medio impasto, fertili, attraversati da un canale di bonifica, con ottima esposizione. La rilevante…