Patrimonio Universale dell’Umanità UNESCO
Fonte whc.unesco.org
Conosciuta come la “Cappella Sistina romanica”, la chiesa abbaziale di Saint-Savin contiene molti bellissimi affreschi dell’XI e del XII secolo che sono ancora in uno stato di conservazione notevole.
Situata nella regione della Nuova Aquitania, la chiesa abbaziale di Saint-Savin-sur-Gartempe, è un’antica abbazia fondata o rifondata in epoca carolingia da San Benedetto d’Aniane, padre del monachesimo occidentale, sotto la protezione di Carlo Magno e dei suoi successori. Ricostruita nell’XI secolo, testimonia con i suoi volumi ben equilibrati l’architettura romana d’occidente. I suoi murali, eseguiti alla fine dell’XI o all’inizio del XII secolo, costituiscono un insieme eccezionale di immagini medievali. L’edificio è sormontato da una guglia gotica, alta quasi 80 metri, risalente al XIV secolo e ricostruita nel XIX secolo.
Presentazione pittorica
La presentazione pittorica nella chiesa abbaziale di Saint-Savin consiste in un’immensa narrazione biblica organizzata tematicamente e visivamente evidente in tutte le parti della chiesa. Un primo ciclo pittorico che ricopre la volta del “clocher-porche” e il timpano del portale d’ingresso della chiesa descrive l’Apocalisse in scene imponenti. Una seconda serie di soggetti biblici è distribuita lungo tutta la volta a botte della navata centrale. Nella tribuna superiore del portico è dipinta la Passione di Cristo, con scene dei martiri. Grandi figure di santi si trovano nel coro e sui pilastri del transetto. Infine, la storia dei santi Savino e Cipriano ricopre le pareti della cripta che porta i loro nomi. Questa decorazione rende questo edificio un’eccezionale testimonianza della tradizione medievale quando le chiese venivano affrescate.
Criterio (i): La chiesa abbaziale di Saint-Savin-sur-Gartempe è un capolavoro della pittura murale dei secoli XI e XII. Il suo carattere eccezionale è dovuto allo straordinario decoro, testimonianza dell’arte della rappresentazione e della pittura nella civiltà medievale cristiana occidentale. Le pareti sono ricoperte di murales contenenti scene narrative, utilizzando un’intera tavolozza di colori e composizioni piene di eleganza e movimento. Tale forma d’arte raggiunse il suo apice in questo periodo. Il suo stile monumentale e l’ampiezza della sua iconografia giustificano il nome di “Cappella Sistina romanica” dato a Saint-Savin-sur-Gartempe.
Criterio (iii): La chiesa abbaziale di Saint-Savin-sur-Gartempe testimonia l’importanza dell’immagine in un edificio monastico, considerato a quel tempo un importante luogo educativo, che riflette il modo di pensare medievale. Le immagini, copiosamente sparse sulle sue pareti, costituiscono un’eccezionale testimonianza della civiltà medievale e dei suoi mezzi di rappresentazione e diffusione delle idee. Alcuni di questi temi biblici rappresentati nell’immagine sono di attualità nella civiltà cristiana occidentale.
Integrità
Impressionante per i suoi volumi eccezionali, l’edificio possiede la più grande area di affreschi romani (420 m 2 ) risultanti da un’unica e stessa campagna, una realizzazione artistica unica in uno stato di conservazione notevole. Nonostante alcuni elementi decorativi abbiano subito modifiche nel XIV secolo e l’assenza di decorazioni antiche nel coro, la proporzione dei cicli pittorici di epoca romana è ampia, data la presenza di pitture murali dislocate in ogni parte dell’edificio. La chiesa è stata oggetto di regolari restauri. Gli edifici del monastero, distrutti dalle guerre di religione, furono ricostruiti nel XVII secolo. La guglia gotica, che sormonta l’abbazia, segna il paesaggio circostante con la sua sagoma slanciata. Lo stato di conservazione dell’edificio e dei suoi fabbricati è oggi giudicato soddisfacente.
Autenticità
L’Abbazia racchiude tra le sue mura autentici capolavori di pittura murale romana risalenti ai secoli XI e XII. La maggior parte della decorazione pittorica si è conservata, nonostante i restauri risalenti, per alcuni, al XIX secolo (pittura dei pilastri, decorazione della semicoupole…), colori oggi scomparsi o trasformati (esempio: il minio), e la scomparsa degli sfondi colorati di alcune scene. Anche gli adiacenti edifici abbaziali del XVII secolo, alcuni dei quali sono siti protetti, altri iscritti come Monumenti Storici, hanno conservato la loro autenticità, nonostante la scomparsa di altre caratteristiche monastiche, come il chiostro.
Requisiti di protezione e gestione
L’edificio è classificato Monumento Storico dal 1840. Qualsiasi intervento è soggetto ad autorizzazione e richiede un controllo scientifico e tecnico da parte dello Stato. La proprietà è protetta da una zona cuscinetto di quasi 148 ettari equivalente ai confini di protezione legale esistenti (Patrimonio eccezionale della comunità di Saint-Savin e dintorni dell’abbazia e dei suoi monumenti situati nella vicina comunità di Saint-Germain).
È allo studio una nuova zona cuscinetto per migliorare la protezione delle prospettive visive dell’abbazia.Il comune è proprietario dei beni, in particolare della chiesa, divenuta parrocchiale all’inizio del XIX secolo. Un organismo pubblico di cooperazione culturale (EPCC), che associa il comune di Saint-Savin, la comunità dei comuni di Montmorillonnais, il dipartimento della Vienne, la regione Nouvelle-Aquitaine e lo Stato, è stato responsabile della promozione culturale ed economica del territorio sito di Saint-Savin dal 1° luglio 2006. Tale organismo è incaricato del coordinamento del piano di gestione dell’immobile, attualmente in fase di elaborazione.
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