Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
ciacc
Farina “0”, acqua, sale. Condimento: pestata di lardo, aglio, rosmarino e formaggio Grana.
Tradizionalità
Il ciaccio della vallata del Dragone risale agli ultimi decenni dell’800, le famiglie alternavano questo povero cibo alla polenta di castagna o di mais. Il ciaccio si chiamava “salada” dalla forma rotonda che ricorda il sole, ovvero dalla forma dei vecchi “stampi” di rame rotondeggianti. Il ciaccio come si fa ora entra nell’uso comune negli anni antecedenti l’ultima guerra mondiale.
Al fuoco alimentato a legna o gas liquido, si pongono le “cottole” (dischi di ferro o alluminio con manico con diametro 25-28cm). Quando sono sufficientemente calde, si ungono con cotica di lardo suino, si versa un mestolo di “colla” ottenuta dagli ingrediente sopra indicati, si girano fino a cottura.
Riferimenti bibliografici
- Rivista locale “ E’ Scamàdul” riporta la poesia “Soliloquio dialettale … anticonsumistico”
Territorio di produzione
Comune di Palagano, provincia di Modena.
Salsa di pinoli PAT Liguria
I pinoli sono un ingrediente spesso presente nelle ricette dolci e salate della cucina ligure. Si può dire che questa salsa sia una alternativa ancora più delicata a quella di noci per condire i primi piatti.
Mitili muscoli del Golfo della SpeziaPAT
In Liguria, i mitili sono chiamati anche muscoli. La stagione migliore per gustarli va da aprile a novembre perché sono più pieni e più gustosi. Immancabili in un menu costiero, si possono mangiare crudi, fritti, nel sugo e in zuppa.
Focaccia verde PAT
Focaccia poco nota al di fuori della val Nervia, prende nome dalla presenza delle verdure sulla pasta della pizza e deve la sua tradizionalità alla provenienza locale delle materie prime. Fra tutte queste, le olive e il loro oro: l’olio.