Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO
Ciambelle dolci di colore marrone chiaro, a base di farina, lievito, uova, zucchero, vino bianco, scorza di limone, burro o olio extravergine di oliva, vaniglia e sale; consumate tradizionalmente dopo i pasti e accompagnate da un buon bicchiere di vino dolce, tipo Vin Santo.
METODO DI PRODUZIONE
Si mescolano gli ingredienti lavorando l’impasto fino a renderlo omogeneo e morbido (alcune preparazioni prevedono l’utilizzo anche di scorza di limone e vaniglia). Mediante lavorazione manuale vengono create delle striscioline di pasta, unite all’estremità. Le ciambelle così ottenute vengono cotte in forno a 240-260°C, per 20 minuti circa.
CENNI STORICI
Si tratta di un dolce tipico dell’intera regione Lazio, frutto di una cucina povera e fatto di ingredienti di facile reperibilità. La ricetta, tramandata oralmente, risale ai tempi in cui il contadino si concedeva il lusso di trattenere per sé un po’ di vino per le varie preparazioni casalinghe, mentre la restante quantità era costretto a venderla per ripagare i debiti contratti durante l’anno e per andare avanti fino alla vendemmia successiva. Ne esistono due versioni, una morbida e l’altra, più classica, “a biscotto”. La tradizione fa risalire la produzione di questi gustosi dolci al 1600 quando, in occasione della vendemmia, era consuetudine onorare le mense dei nobili con i prodotti tipici del lavoro della terra. Si narra, infatti, che le mense dei Papi, nel periodo della vendemmia, venissero spesso fornite dell’uva, del vino e dei dolci tipici.
Territorio di produzione
Intera regione Lazio