Ciambellone di Sant’Antonio PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Ciammello’

Il Ciambellone di Sant’Antonio presenta forma a ciambella con le due estremità intrecciate al centro (chiamata forma a nodo). Il colore è marrone chiaro, sapore tipico di anice e vino con i puntini neri di anice visibili nell’impasto. Si produce a partire da dicembre, perché è collegato al processo di produzione dell’olio, che anticamente veniva estratto da olive e piena maturazione. È reperibile nei forni fino a fine gennaio.

METODO DI PRODUZIONE

Gli ingredienti sono: lievito madre (o pasta del pane), farina tipo 0, olio extravergine, semi di anice, vino rosso, acqua, sale. Il processo di preparazione del Ciambellone di Sant’Antonio ha inizio con il riposo del lievito madre o pasta del pane (con un po’ di farina per farlo crescere) e la macerazione dei semi di anice nel vino rosso la sera prima. Una volta completate queste due fasi, comincia la lavorazione vera e propria. Si aggiungono la farina e l’olio e si mischia il tutto a mani nude per molto tempo, a metà lavorazione si aggiungono i semi macerati. Una volta pronto l’impasto, si comincia la preparazione, sempre a mani nude e uno per uno, dei ciambelloni, con la tradizionale forma a nodo. I ciambelloni crudi così ottenuti vengono passati in acqua bollente per pochi secondi, per fermarne la lievitazione, e poi disposti sulla teglia da forno pronti per la cottura. Alcuni preferiscono lasciare lievitare brevemente i ciambelloni crudi su tavole di legno, prima della bollitura.

CENNI STORICI

L’uso dell’anice nei biscotti salati è diffuso in Italia centrale fin da tempi antichi. Il consumo del ciambellone e le ritualità laiche ad esso connesse (sagre) sono state associate in passato (non è possibile per ora capire in che momento storico) alla festa di S. Antonio Abate, che cade il 17 gennaio. Per questa ragione la particolarità della festa di S. Antonio a Gallicano è che viene distribuito direttamente dal parroco benedicente a tutti i credenti che portano a benedire animali e macchine.

Esiste ancora la sagra del ciambellone come evento cittadino estremamente radicato e le memorie orali dei più anziani riportano il ciammello’ almeno alla metà del 1800. Attualmente pochi forni producono il ciambellone per la vendita al pubblico. Tuttavia è largamente difusa la sua produzione in casa e taluni svolgono una preparazione casalinga per portarli a cottura nei forni locali.

Territorio di produzione

Gallicano nel Lazio (ROMA)


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