Caratteristiche botaniche:
Nome comune: Ciliegio
Famiglia: Rosaceae
Pianta monoica/dioica: monoica
Portamento: arboreo
Foglie: caduche, semplici, con lamina obovata, leggermente lanceolata con apice appuntito e margine seghettato; alla base presenta due formazioni ghiandolari. Di colore verde scuro superiormente e più chiare e leggermente tomentose sulla pagina inferiore.
Fiori: ermafroditi bianchi riuniti in piccoli grappoli o corimbidi 2-8 elementi. I fiori sono posti su un lungo peduncolo e sono larghi circa 2,5 cm di colore biacastro-rosato
Frutti: drupa tondeggiante con diametro di 1-3 cm, rossastra o violacea, con polpa succosa e di gusto variabile a seconda della varietà
Periodo di dispersione del polline: G F M A M G L A S O N D
Impollinazione: prevalentemente entomofila, meno frequentemente anemofila
Il ciliegio (Prunus avium(L.) L., 1755) chiamato anche ciliegio degli uccelli o ciliegio selvatico è un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario dell’Europa (dalle Isole Britanniche fino alla Russia, passando per Francia, Penisola Iberica, Italia, Germania fino a tutto l’est in zone montuose) e in alcune zone montane fredde dell’Asia minore (presente in scarsa misura con ecotipi leggermente differenti da quelli europei).
In Italia è presente naturalmente dalle zone altocollinari sino a quelle montuose, talvolta al confine della zona tipica delle latifoglie, presentando una buona resistenza al freddo. Assieme al Prunus cerasus esso è una delle due specie di ciliegio selvatico che sono all’origine delle varietà di ciliegio coltivato che produce tipologie di ciliegie che vanno dal Graffione biancopiemontese, al Durone nero di Vignola, la Bigareau di Conversano e la Ciliegia Ferrovia in Terra di Bari.
Plinio il Vecchio distingue tra Prunus, l’albero delle susine, e Cerasus, l’albero delle ciliegie. Plinio aveva già descritto un certo numero di coltivazioni ed alcune specie citate, Aproniana, Lutatia, Caeciliana, eccetera. Plinio le distingue per il sapore da dolce a aspro.
Egli afferma che prima che il console romano Lucio Licinio Lucullo sconfiggesse Mitridate nel 74 a.C. «Cerasia […] non fuere in Italia» (“Non vi erano ciliegie in Italia”). Riteneva, inoltre, fosse stato Lucullo stesso ad introdurre la pianta dal Ponto, diffusa poi nei 120 anni successivi attraverso l’Europa fino alla Britannia.
I semi di un certo numero di specie di ciliegie sono stati tuttavia trovati in ritrovamenti archeologici dell’età del bronzo ed in siti archeologici romani in tutta Europa. Il riferimento a “dolce” e “aspro” sostiene la moderna teoria che “dolce” fosse riferito al Prunus avium; non vi sono altri candidati trovati tra le ciliegie. Nel 1882 Alphonse de Candolle affermò che semi di Prunus avium furono ritrovati nella cultura terramare del nord Italia (1500-1100 a.C.) e in alcuni villaggi archeologici svizzeri di palafitte. De Candolle riguardo Plinio afferma:
«Poiché questo errore è perpetuato dalla sua ripetizione incessante nella scuola classica, si deve affermare che gli alberi di ciliegio (almeno quelli di Prunus avium) esistevano in Italia prima di Lucullo, e che il famoso gourmet non ebbe bisogno di andare così lontano per cercare le specie dai frutti con il sapore aspro.»
De Candolle suggerisce che quello che Lucullo portò era un particolare tipo di Prunus avium del Caucaso. L’origine del P. avium è ancora una questione aperta. Le moderne ciliegie coltivate differiscono da quelle selvatiche per la maggiore dimensione del frutto, 2–3 cm di diametro. Gli alberi sono spesso coltivati in terreni duri per mantenerli più piccoli e per facilitare il raccolto
Pesco, Prunus persica
Il pesco, originario dell’Asia minore, è un albero rustico in qualunque tipo di clima, ma preferisce i climi caldi. Poco esigente sul tipo di terreno, teme solo la terra troppo umida e impermeabile e nei climi meno favorevoli richiede una posizione protetta. Forma un piccolo albero a crescita rapida dal portamento eretto che si allarga…
Biancospino europeo, Crataegus laevigata
Il genere crataegus comprende circa duecento specie di alberi ed arbusti a foglia caduca, originari dell’Europa, dell’Asia e del nord America; hanno portamento eretto e producono una chioma disordinata, gli arbusti raggiungono i 3-4 metri di altezza, gli alberi raggiungono un’altezza massima di 6-8 metri. Le foglie sono di colore verde scuro, caduche. In primavera…
Maclura o Arancio degli Osagi, Maclura pomifera
La Maclura pomifera è originaria del Nord America (parte centrale degli Stati Uniti) dove viene chiamata Osage orange (arancia degli Osagi), dal nome della tribù di nativi che risiedeva nella zona di crescita di questo albero.
Carpino Nero, Ostrya carpinifolia
Il Carpino nero o Carpinella, pianta originaria dell’Europa sud-orientale, si trova in un vasto areale che va dalla Francia medidionale, all’Italia, Balcani fino al medio Oriente e al Caucaso. Presenta elevata adattabilità ecologica, e in Italia è dissuso nelle zone collinari e montane fino a 1300 metri. Foma bellissimi boschi su tutte le Prealpi calcaree.