Cipolla di Gonnosfanadiga PAT Sardegna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna

Cipolla di Gonnosfanadiga – Cibudda de Gonnosfanadiga

E’ un ecotipo di cipolla (Allium Cepa) caratterizzata da bulbi di forma rotonda — semi piatta di dimensioni medio grandi aventi colore rosso rosato con sfumature chiare e polpa rosato chiara dal sapore dolce e intenso, consistenza croccante e fortemente aromatica e profumata. Ha un ciclo a giorno lungo con semina fine estate e raccolta a maggio-giugno. L’ecotipo si presta sia per l’utilizzo diretto dei bulbi in fase vegetativa nel periodo compreso tra fine inverno e la primavera, che come bulbo. Inoltre la “cibudda de Gonnos” risulta essere particolarmente adatta alla produzione di cipollotti da germogli generati dai bulbi (cibudda de pilloni) utilizzabili nel periodo primaverile.

Semina

La semina si effettua a partire dal 20 agosto circa in semenzaio, sistemando il terreno in piccole porzioni “tueddas”, storicamente irrigate per sommersione e in epoca più recente per aspersione . A partire dai primi di novembre si procede con il trapianto a radice nuda in file distanti 30-40 cm con distanza sulla sulla fila di circa 10 cm. Durante il ciclo di coltivazione si rendono necessari frequenti interventi manuali di scerbatura e sarchiatura. li ciclo vegetativo si chiude a giugno in corrispondenza dell’arrivo della stagione estiva. La raccolta dei bulbi da conservazione si effettua tradizionalmente il 24 giugno per la festa di San Giovanni. A fine estate i bulbi interrompono la fase di dormienza e si possono piantare nel terreno, utilizzando la stessa densità del ciclo precedente.

Ogni bulbo normalmente genera 5-7 germogli che si possono utilizzare direttamente a partire dal mese di dicembre o, prolungando il ciclo, fino a maggio per ottenere le infiorescenze e il seme. Per garantire la selezione i coltivatori mandano a seme i bulbi migliori esenti da difetti e malattie. La raccolta del seme si effettua nel mese di giugno tramite il distacco delle infiorescenze e la successiva separazione del semi tramite battitura ventilazione e infine separazione dei semi “leggeri” attraverso immersione in acqua e ed eliminazione della quota in grado dí galleggiare. A questo punto il ciclo di durata biennale è chiuso, il seme ottenuto garantirà la prosecuzione della specie come in uso da tempi immemorabili.

Tradizionalità

L’attività di selezione della cipolla si perde nel tempo ed i contadini gonnesi hanno selezionato la loro varietà “Cibudda de Gonnos” riuscendo a fissare i caratteri attraverso un lungo processo di selezione e riproduzione in isolamento. Fino agli anni 80 del secolo scorso nella comunità gonnese operavano non meno di 5 agricoltori dedicati al mantenimento in purezza, la riproduzione e la commercializzazione delle piantine da trapianto ottenute attraverso la semina in piccole caselle di terreno (tueddas). Tale sistemazione necessitava di notevole cura soprattutto per il controllo delle erbe infestanti, effettuato manualmente da squadre di personale prevalentemente femminile. L’attività di mantenimento in purezza nella produzione delle piantine è ancora presente e , attualmente, il mantenimento dell’ecotipo è affidato a pochissimi agricoltori che operano su vasta scala e ad alcuni componenti dell’associazione La “Cibudda de Gonnos” . Ancora oggi la Cipolla di Gonnosfanadiga rappresenta un prodotto fortemente identitario per la comunità Gonnese e non esiste orto o cortile senza la presenza del prodotto.

Territorio di produzione: Comune di Gonnosfanadiga.

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