Ciriola romana PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

La Ciriola romana è un panino fragrante e morbido di circa 100 g, di forma allungata, rigonfio al centro, ricco di mollica e con la caratteristica incisione lungo il dorso. Il giorno seguente la sua cottura, in genere, è usata per crostini.

METODO DI PRODUZIONE

S’impasta a lungo la farina, il lievito naturale (o il lievito di birra sciolto in acqua tiepida) e il sale, nell’impastatrice meccanica. L’impasto viene fatto riposare e lievitare per alcune ore alla temperatura del forno e lavorato nuovamente prima di formare dei filoncini di circa 100 g, rigonfi al centro. Dopo circa 30 minuti di lievitazione, i panini vengono incisi sul dorso e infornati. La cottura dura 20-30 minuti a 275-280°C.

CENNI STORICI

Varia è l’etimologia del nome riconducibile a questo gustoso panino. Alcuni autori fanno riferimento alla locuzione latina cereola (candela), che richiamerebbe il colore giallo della mollica; secondo altri è forte il richiamo alla ciriola, un tipo di anguilla che anticamente si pescava nel Tevere. Da qui, anche, la parola romana ‘ciriolare’, ovvero sgusciare di mano come un’anguilla. Inoltre proprio per il suo accostamento ad un’anguilla, la Ciriola romana, viene detta anche “anguilletta”. Grazie alla sua fragranza e abbondanza di mollica, la Ciriola romana, era il panino dei lavoratori manuali; era il panino che in molti bar veniva preparato con ogni sorta di pietanza: prosciutto, mozzarella, formaggio, tonno, carciofi. È citata nell’Atlante dei Prodotti Tipici Italiani, INSOR, 1989-1995.

Territorio di produzione

Roma


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