Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
Il cocomero arrivò in Europa nei primi secoli dopo il 1000, al tempo delle Crociate, anche se il nome pasteca indicherebbe un’origine araba più recente. Non vi è certezza sulle origini, ma si ritiene che provenga dall’Egitto, lungo la valle del Nilo.
Tradizionalità
Nel trattato di agricoltura di Piero De Crescenzi, traslato nella favella fiorentina, edito a Firenze nel 1478, si parla del cocomero come di un’erba selvatica nota, dal cui sugo si ricava un lassativo più o meno dolce, ma si ricorda anche l’utilità per gli sciatici, artritici e podagrici. Nel corso teorico pratico di agricoltura di Carlo Berti Pichat (Torino, 1866, vol. V), si definiscono i frutti del cocomero nel modo seguente: “sono graditissimi al popolo il quale si disseta e rinfresca nei calori estivi, mangiandone la polpa acquea, sugosa e dolce”.
Referenze bibliografiche
- Alfonso De Candolle, trattato “L’origine delle piante coltivate”, edito a Milano nel 1883;
- Filippo Re, “ Annali dell’agricoltura del Regno d’Italia”,1810.
Territorio di produzione
Comune di San Giovanni in Persiceto, frazione di San Matteo della Decima, provincia di Bologna.
Pesto di cavallo PAT Emilia Romagna
Piada coi ciccioli PAT Emilia Romagna
Lasche del Po in carpione PAT Emilia Romagna
Lasche del Po, olio, aceto bianco di vino, acqua, cipolla, aglio, prezzemolo. Si puliscono i pesci in acqua corrente, si asciugano in una tela. Dopo averli fatti friggere si dispongono in una terrina alternando i pesci ad una manciata di prezzemolo e cipolla tritati. Si copre il tutto con una salsa di cipolle tiepida.