COMO
Lombardia

Como – Lombardia

Il Lago di Como è un prodotto geologico dell’ultima glaciazione (circa 10.000 anni fa). Seguendo una linea temporale della storia in ordine progressivo, le prime popolazioni che abitano la zona più vicina all’attuale città sono gruppi di cacciatori-raccoglitori che si spostano continuamente, senza costruire insediamenti stabili. Nel loro girovagare frequentano anche il Buco del Piombo, una cavità naturale localizzata sopra alla città di Erba. Qui sono state trovate le tracce più remote di presenza umana nell’area comasca, costituite in prevalenza da selci lavorate.

È solamente intorno al 2500 a.C. che, in concomitanza dello sviluppo di tecniche quali la coltivazione, la pastorizia e la ceramica, i nuclei di popolazione diventano più stabili.

Nel corso dei secoli, alcuni di questi popoli si trasferiscono dai laghi brianzoli alle più difendibili colline situate tra San fermo della Battaglia e Prestino. Nasce in questo periodo la civiltà di Golasecca, composta etnicamente da un substrato locale che si fonde con la prima ondata migratoria di Celti d’oltralpe. Complice un raffinato artigianato, in quegli anni si sviluppa un intenso scambio commerciale che si spinge fino alle più avanzate civiltà dell’Italia centrale. L’area di Como diventa il principale canale di comunicazione tra il mediterraneo e il nord Europa.

La presenza di insediamenti celtici a Como, ci viene confermata dagli scritti dello storico romano Tito Livio, che descrive la presenza di un centro fortificato, definito Comum Oppidum (situato nei pressi di Prestino), a cui sono connessi numerosi centri minori.

Durante una seconda migrazione Celtica, i Galli si insediano con la tribù degli Insubri, ai quali si deve la fondazione di Milano. Sotto la loro influenza politica, i comensi entrano a far parte di una alleanza antiromana.

La Novum Comum di Giulio Cesare

Nel 196 a.C., proprio nelle vicinanze di Como, il console romano Claudio Marcello sconfigge i Galli, costringendoli alla resa. Dalla data della conquista romana prende vita la Como storica.

Il processo di romanizzazione è avviato gradualmente, con una minima presenza di coloni e senza interferenza amministrativa dalla capitale. Il vero rinnovatore è Giulio Cesare che, rendendosi conto della posizione strategica del territorio comasco per la difesa della penisola, ricostruisce la città sulle rive del lago, proprio dove è oggi, e vi spedisce 5 000 coloni. Nasce, nel 59 a.C., Novum Comum. 

Con la fine delle lotte fra Cesare e Pompeo, Como diventa “municipium” e sotto la guida dell’imperatore Augusto conosce un periodo di fiorente crescita culturale. Dà i natali a Plinio il Vecchio, autore della Naturalis Historia, ovvero la prima enciclopedia, e suo nipote Plinio il Giovane, artefice di uno dei più celebri epistolari del mondo latino. Risale a questo periodo la costruzione della via Regina, che collega la terra lariana alla Rezia.

La caduta dell’Impero (476 d.C.) determina la frammentazione dell’Italia in molte autonomie locali. Como subisce la dominazione gli Unni prima, poi quella dei Goti ed infine dei Longobardi. Nel 774 si arrende pacificamente a Carlo Magno, e sotto il suo dominio la città diventa importante centro di fiere, mercati e traffici commerciali.

Durante il regno dei suoi successori, conquistano sempre più poteri il Vescovo e la gerarchia ecclesiastica, che governano la città fino alla costituzione dei Comuni, favorendo una rapida diffusone del cristianesimo su tutto il territorio.

Al tramonto della dominazione carolingia, all’inizio dell’XI secolo, Como diventa un comune autonomo, ma un nuovo nemico si prospetta all’orizzonte. Milano mal vede la città di lago, per la sua posizione privilegiata nel campo del commercio e l’importanza strategica che riveste.

Per questa ragione, per ben dieci anni i due comuni si fanno la guerra, con i milanesi che vantano il valido aiuto della flotta dell’Isola Comacina. il 27 agosto 1127 Como viene assediata; le mura e le abitazioni vengono distrutte, gli abitanti dispersi.

La ricostruzione della città con Federico Barbarossa

Grazie all’aiuto dell’imperatore di Germania Federico Barbarossa, il comune ricostruisce la città, amplificando le mura di difesa con le sue imponenti torri di Porta TorreSan Vitale e Porta Nuova (o Torre Gattoni). Restaura anche il Castel Baradello, potenziandolo con la costruzione della poderosa torre. Como ha così la sua vendetta partecipando alla distruzione di Milano nel 1162 e dell’Isola Comacina nel 1169. Nel 1183 la Pace di Costanza sancisce l’autonomia dei Comuni dall’Impero e nel 1186 si firma la pace con Milano.

Nel XIII secolo, il comune è travagliato dalla rivalità tra i ghibellini Rusca e i guelfi Vittani. La Signoria dei Rusca ne esce vincitrice e cede nel 1335 la città ad Azzone ViscontiLa storia di Como si intreccia con quella del Ducato di Milano, del quale segue le sorti politiche fino all’unità d’Italia.

Subisce pertanto la dominazione francese e, dal 1521, quella spagnola. Quest’ultima fa sprofondare Como e la Lombardia in uno dei periodi più bui della loro storia. Allo sfascio economico, causato da una pesantissima pressione fiscale, si sommano le epidemie di peste, le violenze e la miseria. Gli echi di questi anni difficili sono ben narrati nel celebre romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.

Da Napoleone Bonaparte a Giuseppe Garibaldi

Nel 1714 Como passa in mani austriache. In pochi decenni si cancellano le conseguenze disastrose del governo spagnolo, mediante l’incentivo dello sviluppo dell’industria tessile e dell’artigianato del mobile. Rifioriscono le scienze e le arti, ed è in questo secolo che vengono costruite le meravigliose ville patrizie giunte fino a noi, come Villa Saporiti e Villa Olmo. Nel 1745 nasce a Como Alessandro Volta, a cui si deve la straordinaria invenzione della pila e la scoperta del gas metano.

Alla guida dell’Armata d’Italia, il 14 maggio del 1796 Napoleone Bonaparte entra trionfante a Milano. L’anno successivo il generale visita Como e da Villa Saporiti annuncia la costituzione della Repubblica Cisalpina. Pochi anni dopo Como viene posta a capo del Dipartimento del Lario che comprende anche i distretti di Lecco, Sondrio e Varese. Durante il suo governo, Napoleone privilegia l’industria serica di Lione e la situazione produttiva comasca subisce una profonda crisi economica.

Dopo la disfatta della spedizione in Russia (1812) crolla il Regno d’Italia. Nel 1814 il Congresso di Vienna ripristina le condizioni politiche precedenti l’avvento di Napoleone. Ritornano gli Austriaci e si costituisce il Regno Lombardo-veneto.

Durante il periodo risorgimentale, anche Como è travolta dai fermenti rivoluzionari dell’epoca. Il 27 maggio 1859, durante la II guerra d’Indipendenza, Giuseppe Garibaldi al comando dei Cacciatori delle Alpi libera la città dall’occupazione austriaca a seguito della celebre Battaglia di San Fermo. Como, dopo secoli di dominazioni straniere, è annessa al nuovo Regno d’Italia dei Savoia. Da qui in poi, la sua storia si identifica con la storia d’Italia.

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