- Regione: Piemonte
- Provincia: Alessandria (AL)
- Zona: Italia Nord Occidentale
- Popolazione Residente 2021 : 1.546 (M 764, F 782)
- Densità per Kmq: 60,5 Superficie: 28,10 Kmq
- CAP 15042 Prefisso Tel. 0131
- Codice ISTAT: 006013 Codice Catastale: A708
- Denominazione abitanti: bassignanesi
- Santo Patrono: Madonna del Carmine Festa Patronale: 16 luglio
Storia
Quando si risale il corso medio del Po e si varca la foce del Tanaro appare un terrazzo naturale che domina la pianura circostante. Su questo modesto rilievo, presso quindi la confluenza dei fiumi, si sviluppò un centro abitato che assunse in seguito il nome di Bassignana. Questa collocazione strategica segnò il destino del borgo, da sempre importante snodo commerciale e militare. Sicuramente il territorio fu abitato da una popolazione mista ligure e gallica e poi nell’ambito della centuriazione, cioè il sistema con cui veniva organizzato in modo regolare il terreno agricolo, coltivato da coloni romani. L’esistenza di una importante villa, residenza di famiglie aristocratiche e di legionari veterani, nel I secolo d.C. è testimoniata dal ritrovamento di diverse iscrizioni, delle quali soltanto una, la stele di Sesto Emilio, figlio di un altro Sesto, appartenente alla legione ottava, è scampata alla dispersione. Inoltre il nome stesso della località, villa Bassiniana poi nella forma contratta Bassiniana, è da ricondurre all’eponimo Bassinus di indubbia impronta romana.
In questo stesso periodo si svolse la leggendaria evangelizzazione di San Siro, primo vescovo di Pavia. Nelle campagne il Cristianesimo, già introdotto nel IV secolo d.C., soltanto nel secolo seguente si organizzò con l’istituzione delle pievi rurali, subordinate all’autorità dei vescovi: quella di Bassignana dipese in origine fino al X secolo dalla Diocesi di Tortona e poi venne incardinata in quella di Pavia. La pieve bassignanese con la chiesa dedicata a San Giovanni Battista fu di antica istituzione e di vasta estensione territoriale come dal diploma di Ottone II del 22 novembre 977, col quale si confermava al vescovo pavese Pietro il possesso della pieve stessa. Parti importanti di questo edificio risalenti all’età romanica si possono ancora osservare nel locale cimitero, che da tempo immemorabile circonda la struttura.
Caduto l’Impero Romano nel VI secolo il borgo costituì un avamposto – castrum – avanzato longobardo, presidiato probabilmente da una guarnigione gepidica. Non a caso infatti la dedicazione del castello con l’annessa chiesa a San Michele si inquadra in questo contesto, essendo tali popolazioni particolarmente devote a questo santo. Con l’età carolingia il paese venne assegnato alla contea di Pavia al pari di tutte le
altre località a meridione del Po, che in epoca dei Comuni costituirono il territorio indicato come Ultrapadum. All’alba del nuovo millennio il territorio era suddiviso fra una folla di piccoli proprietari, signori laici ed enti ecclesiastici, fra i quali il Monastero di Nonantola, il vescovo di Tortona, Liutfredo, e soprattutto quelli di Pavia. Costoro riuscirono a conservare per molti secoli i loro possedimenti, comprensivi della pieve con tutti i diritti fiscali che gravavano sull’intera circoscrizione battesimale.
La lontananza dalla sede vescovile finì col determinare il godimento o forse l’usurpazione delle proprietà ecclesiastiche da parte della comunità locale, cosicché nella seconda metà del XIII secolo i vescovi Guglielmo Cipolla e Guido Langosco cercarono di recuperare i loro beni con scarso successo.
Fonte storia di Bassignana per approfondire
Comuni confinanti
- Alluvioni Cambiò
- Frascarolo (PV)
- Gambarana (PV)
- Isola Sant’Antonio
- Montecastello
- Pecetto di Valenza
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- Rivarone
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- Valenza
Chiese e altri edifici religiosi basaluzzesi
- Pieve di San Giovanni Battista
- Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano