- Regione: Sicilia
- Provincia: Agrigento (AG)
- Zona: Italia Insulare
- Popolazione Residente 2022: 7.645 (M 3.725, F 3.920)
- Densità per Kmq: 120,3 e Superficie: 68,31 Kmq
- CAP 92020 e Prefisso telefonico 0922
- Codice Istat 084029 e Codice Catastale H148
- Denominazione Abitanti racalmutesi
- Santo Patrono: Santa Rosalia e Festa Patronale 4 settembre
Storia
Gli Arabi si stabilirono qui con piccoli nuclei di coloni, dediti all’agricoltura. Sorgeva, infatti, su una vallata fertile e irrigata da acqua abbondante. Probabilmente il piccolo villaggio era difeso da un Castello. Il geografo al-Idrisi ne situa, infatti, proprio uno dove sorgeva Racalmuto. Nel 1038, il Castello fu espugnato dai Bizantini e, nel 1087, dai Normanni.
Dopo la dominazione normanna, la terra di Racalmuto venne concessa alla famiglia Barresi che eresse, nel 1229, l’importante fortezza del “Castelluccio”, per meglio difendere il paese probabilmente su un preesistente fortilizio di epoca araba. Dopo la guerra del Vespro, gli Aragonesi spogliarono i Barresi dei loro domini, che vennero concessi, qualche anno dopo, alla famiglia Chiaramonte.
A seguito del matrimonio di Costanza Chiaramonte con il marchese Antonio Del Carretto, nel 1307 Racalmuto passò a questa famiglia. Una grave pestilenza, nel 1355, decimò la popolazione, ma la città risorse, nel 1400, grazie ai provvedimenti di Matteo Del Carretto.
Il Castello venne restaurato e tornò ad essere abitato. Nel 1503, un avvenimento religioso scosse la vita del paese: la venuta della Madonna del Monte. Una tradizione mariana che rimarrà nel cuore dei fedeli. Sino al 1576, Racalmuto fu dominio baronale, ma, dall’anno successivo, divenne Contea e alla fine del XVI secolo, contava oltre 4.000 abitanti. Si arricchisce di conventi, monasteri, chiese, collegi, ed ha anche un ospedale. Il maggior tempio viene dedicato all’Annunziata. Nel 1600, fiorisce l’opera dell’artista racalmutese Pietro D’Asaro (il monocolo racalmutese). Nel 1700, la decadenza di Racalmuto fu molto evidente e dovuta a soprusi e tasse esose. Passò alla nobile famiglia Gaetani (1739), e un secolo dopo, a quella dei Requanans e poi ai Tulumello. Nel frattempo i Matrona realizzarono il teatro Regina Margherita, le fognature e l’illuminazione pubblica, oltre a contribuire in modo significativo alla cultura nel paese. Nel secolo scorso divenne un importante centro minerario ed ebbe un certo incremento anche l’industria del sale. Oggi è cresciuta l’attività agricola e decaduta in parte quella mineraria.
(Fonte Wikipedia)
– Origine del nome
Il nome deriva dall’arabo rahl al-mudd che significa “casale del moggio”. Nel dettaglio il termine arabo può identificarsi con il latino casalis modi, ossia casale del mudd, in latino modium, ossia del moggio.
– Comuni Confinanti
- Bompensiere (CL)
- Milena (CL)
- Montedoro (CL)
- Grotte
- Castrofilippo
- Canicattì
- Favara
– Chiese e altri edifici religiosi empedoclini
- Chiesa Madre di Sant’Oliva
- Chiesa di San Francesco
- Chiesa di San Giuseppe
- Chiesa di Santa Maria degli Infermi
- Santuario di Santa Maria del Monte
- Chiesa Madre dell’Annunziata
Cittadini illustri
- Leonardo Sciascia (1921-1989), scrittore
Siena Comune di MONTALCINO
Toscana
Agrigento Comune di FAVARA Sicilia
Favara Provincia Agrigento SICILIA