- Regione: Sicilia
- Provincia: Agrigento (AG)
- Zona: Italia Insulare
- Popolazione Residente 2022: 4.159 (M 2.006, F 2.153)
- Densità per Kmq: 53,5 Superficie: 85,92 Kmq
- CAP 92020 Prefisso Telefonico 0922
- Codice Istat 084040 Codice Catastale I356
- Denominazione Abitanti: stefanesi o quisquinesi o quisquinensi
- Santo Patrono Santa Rosalia Festa Patronale martedì successivo alla prima domenica del mese di giugno
Origini del Nome
Il nome del comune deriva dal greco στέφανος (pronuncia stéfanos), corona, in quanto coronato dai monti Sicani: fu deciso, così, di consacrare il paese a Santo Stefano Protomartire. Quisquina, invece, è il nome della zona boschiva che circonda il comune: il nome deriva dal termine arabo coschin, cioè oscurità, per via della fittezza dei suoi boschi. In passato il comune era chiamato dapprima “Santo Stefano di Melia” (attuale contrada del territorio di Castronovo di Sicilia), in seguito “Santo Stefano di Bivona” (per la notevole vicinanza con Bivona, antico ducato e capoluogo di distretto borbonico); il nome attuale, “Santo Stefano Quisquina”, fu assunto definitivamente nel 1863.
Storia
Santo Stefano Quisquina nasce come villaggio agro-pastorale attorno alle sorgenti di Capo Favara, sorge a 732 metri sul livello del mare e dista 73 km da Agrigento. Prima della sua fondazione, alcuni documenti attestano l’esistenza di un casale Sancti Stephani già nel X secolo, il cui territorio al tempo del Re di Sicilia Ruggero II, era di proprietà dei Sinibaldi (parenti di santa Rosalia), signori della Quisquina e del monte delle Rose. Nel 1296, ai tempi del Regno di Sicilia con Re Federico III, compare, come primo signore di Santo Stefano, Giovanni di Caltagirone. Molte famiglie nobili governarono Santo Stefano: i Larcan, che nel 1559 vendette la baronia e gran parte dei suoi beni al Protonotaro del Regno di Sicilia Alfonso Ruiz, che fece dono della baronia alla madre Elisabetta nel 1574. Essendo questa moglie di Carlo Ventimiglia di Belmonte, nel 1599 ogni diritto passò alla famiglia Ventimiglia. Questi dominarono a lungo, e durante il loro regno il comune ebbe uno sviluppo demografico ed edilizio. Durante il Settecento fecero ricostruire importanti opere come il Castello Baronale e la Chiesa Madre. Nel 1812, con l’emanazione della nuova Costituzione del Regno di Sicilia, il comune entrò a far parte del nuovo Distretto di Bivona e il 10 maggio 1863 ha assunto definitivamente il nome attuale.
Fonte @ Wikipedia
– Comuni Confinanti
- Cammarata
- Castronovo di Sicilia (PA)
- Alessandria della Rocca
- Bivona
- Casteltermini
- San Biagio Platani
Chiese e altri edifici religiosi stefanesi
- Chiesa di San Francesco di Sales (1723)
- Chiesa Madre di Santa Rosalia
- Chiesa Santuario della Quisquinia