Coniglio arrosto alla reggiana PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

cunìn a ròst

Coniglio, salvia, rosmarino, bacche di ginepro. Lavare il coniglio, spezzarlo e lasciarlo per almeno 2 ore sotto l’acqua corrente. Preparare una concia con la salvia, il rosmarino, alcune bacche di ginepro, sale, pepe, aceto e vino bianco secco in modo da coprire i pezzi di coniglio. Insaporire per almeno 12 ore in questa concia, che toglierete bene quando porrete il coniglio in una teglia con un po’ d’olio. Cuocere ben coperto per circa 1 ora e terminare a fuoco vivace, scoperchiando per fare colorire i pezzi.

Tradizionalità

Se scorriamo le pagine della gastronomia italiana, nei grandi pranzi aristocratici il coniglio non figurava mai perché ritenuto carne inferiore di fronte a quella di altri animali più pregiati. Il coniglio arrosto appartiene al filone della cucina tradizionale reggiana. Nelle campagne, la “conigliera” era ed era accudita dalle donne che , un tempo, la alimentavano con poca spesa (“romel” ed erba). Ne ricavavano guadagni per le loro spese voluttuarie e, le più giovani, soldi da mettere da parte per la dote.

Referenze bibliografiche

  • Gosetti della Salda Anna, Le ricette regionali italiane, Milano, La cucina italiana, 1967, pagg.440, 441;
  • Iori Galluzzi M.A.–Iori N., Breve manuale del mangiar reggiano, Reggio Emilia, N. Iori, 1985, pag. 85;
  • Ferrrari M., Ricette e racconti della mia Reggio, Cadelbosco di Sopra, Conad Emilia ovest, 1993, pag. 97.

Territorio di produzione

Intera provincia reggiana.

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