Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
Coniglio cotto con aromi vari, cipolla, pomodoro e vino bianco. Si pulisce bene il coniglio, si vuota, si taglia a piccoli pezzi, si lascia a bagno in acqua fredda e un po’ di aceto per alcune ore, si asciuga bene, si rosola in un tegame di terracotta con strutto o poco olio, sale, pepe abbondante, aglio tritato e un mazzetto di odori (rosmarino, salvia e alloro). Rosolato che sia, si bagna col vino e si porta a cottura a fiamma bassissima e a tegame coperto.
Intanto, si preparano a parte dei pomodori spellati e tritati, si saltano in padella con un trito di aglio, prezzemolo e sale, in strutto o olio d’oliva. Appena il coniglio è cotto e rosolato, si toglie il mazzetto di odori, si uniscono i pomodori e si mescola con delicatezza prima di lasciar stufare ancora per pochi minuti a fiamma bassissima.
Referenze bibliografiche
- Vittorio Tonelli, A Tavola con il contadino romagnolo, 1986 Grafiche Galeati;
- Primo Placci, Mangiari d’altri tempi nella Romagna popolare, 1978 – Walberti Edizioni Lugo;
- Pellegrino Artusi, La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, introduzione e note di Piero Camporesi, Torino, Einaudi, 1995Prima edizione «Nuova Universale Einaudi 1970;
- Liliana Babbi Cappelletti, Civiltà della tavola contadina in Romagna, 1993 Idealibri s.r.l. Milano.
Territorio di produzione
L’intera provincia di Forlì-Cesena.