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Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE
I Coppi di Langa sono biscotti secchi prodotti artigianalmente con alcuni ingredienti caratteristici della tradizione piemontese: Nocciola del Piemonte e miele millefiori da apicoltura dell’Alto Monferrato. Hanno la forma dei coppi, storicamente utilizzati come sistema di copertura dei tetti delle cascine delle Langhe e del Monferrato.
Gli ingredienti sono burro, zucchero, albume, farina di nocciole, miele, farina di frumento, polveri lievitanti e sale. I quantitativi sono gelosamente custoditi da una pasticceria di Canelli in provincia di Asti. Si producono tutto l’anno.
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Territorio di produzione
La zona di produzione coincide con la città di Canelli in provincia di Asti.
Metodo di preparazione
Gli ingredienti di una ricetta base sono i seguenti: 200 g di farina di nocciole tostate, 200 g di farina, 170 g di zucchero, 170 g di burro, 1 uovo, 4 cucchiai di miele, una busta di lievito e un pizzico di sale. La lavorazione dei coppi di Langa ha inizio impastando il burro con lo zucchero e l’albume d’uovo, fino ad ottenere una crema omogenea montata; poi si aggiunge, sempre mescolando, farina di nocciole (ottenuta dopo tostatura, pelatura e macinazione di nocciole), miele, farina, lievito e sale.
Dopo una notte di riposo al freddo, la pasta viene stesa su di una sfogliatrice e, successivamente, tagliata e sagomata in rettangolini di 7-8 cm e larghi 5 cm. La cottura, ad una temperatura di 200 °C per 15 minuti circa, avviene su teglie ondulate, disponendo i biscotti ad uno ad uno sulle teglie che conferiscono la classica forma dei coppi.
I coppi di Langa si lasciano raffreddare e si confezionano in vassoi termofilmati. Dopo la cottura i biscotti sono subito pronti per il consumo. Il prodotto va consumato entro tre mesi dalla produzione in modo da mantenere la sua fragranza caratteristica
Storia
La prima produzione risale al 1970 ad opera di un pasticcere di Canelli, sulla spinta della ricerca di un
biscotto preparato solo con materie prime locali. Dopo un periodo di sperimentazione nacquero delle
“tartellette” che solo in seguito si mutarono, per forma e per nome, nei coppi di Langa.
Bibliografia
Mario Busso, Carlo Vischi, Dolce & Piemonte, Associazione Vignaioli Piemontesi, 2000
Curiosità
Si consumavano principalmente mojà ant ël cafelacc ossia inzuppati nel caffè laPossono essere consumati con il the o in accompagnamento ad un vino passito o anche ad un formaggio come, ad esempio, il Castelmagno.
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Cipolla di Leinì PAT
Negli orti di Leinì, sino agli anni ’50, si è coltivata una particolare tipologia di cipolla a giorno lungo, afferente alla specie Allium cepa L. e conosciuta sul territorio come Cipolla di Leinì. Particolari situazioni pedoclimatiche che caratterizzano l’areale tipico di produzione avevano favorito la diffusione di questo ecotipo autoctono di cipolla negli orti ed…
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Fragole di San Raffaele Cimena PAT
Il territorio di San Raffaele Cimena è caratterizzato da terreni pianeggianti, fertili e irrigui, da sempre vocato per la fragolicoltura. In questo territorio si coltivano cultivar caratterizzate da frutti di grandi dimensioni (pezzature comprese tra 15 e 35 g/frutto), botanicamente riconducibili alla specie Fragaria x ananassa L. o ad altre specie del genere Fragaria.
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Antipasto piemontese PAT
L’antipasto piemontese di verdure è una conserva alimentare preparata generalmente in agosto e settembre dalla maggior parte delle famiglie piemontesi. In tale periodo, infatti, negli orti, sono presenti le ultime verdure della stagione calda e le prime verdure dell’autunno. Le verdure impiegate sono: cipolline, fagiolini cornetti o piattoni, carote, sedano, peperoni gialli e rossi, cimette…