Corgnoi di Crespadoro PAT Veneto

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto

Cornioi di Crespadoro, lumache di Crespadoro.

I “corgnoi” sono chiocciole selvatiche, raccolte ed allevate prima della vendita, appartenenti alla specie “Helix pomatia” varietà opercolata, l’unica che chiude con un opercolo il proprio guscio. Tale procedimento le permette di svernare e permette ai raccoglitori/allevatori di trasportarla facilmente nei mesi freddi. La chiocciola è un mollusco con corpo molle che è protetto dal guscio, il cui colore varia molto in quanto dipende dall’alimentazione e dall’ambiente circostante.

La raccolta è consentita solo nel periodo estivo ed è fatta generalmente a mano o con l’aiuto di un attrezzo, il “raspa-corgnoi”, per prelevare le chiocciole interrate. Queste, dopo la raccolta, vengono sistemate nella “corgnolara”, un piccolo recinto di rete metallica, collocato in luogo protetto dalla luce diretta del sole, in cui è stato preparato un letto di sabbia di 30-40 cm di spessore, dove vengono alimentate con erba fresca, zucca e altro. La commercializzazione si effettua nel tardo autunno. La carne dei “corgnoi” è ricca di proteine e minerali, e povera di grassi. Si consumano tradizionalmente dopo una lunga bollitura in un tegame, speziate e abbinate alla polenta.

Tradizionalità

La consuetudine di raccogliere questi molluschi è molto antica ed alcuni vi riconoscono usanze alimentari dei Cimbri, il popolo di origine germanica che colonizzò queste montagne nel Medioevo. La tradizione della raccolta e vendita di chiocciole nel comune di Crespadoro è infatti antichissima e risale sicuramente all’età medioevale quando era attivo, in loco, uno dei mercati principali del nord Italia. Vi sono pubblicazioni del 1600 in cui si riferisce di nobili vicentini che inviavano la loro servitù a far provvista di “corgnoi de Crespadoro”, considerati una vera leccornia.

Territorio interessato alla produzione: Alta valle dell’Agno Chiampo, in particolare il co
mune di Crespadoro, in provincia di Vicenza.

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