Cucchiaroli PAT Toscana

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana

Succiaroli, anseri, orecchioni.

I “cucchiaroli” sono marroni appassiti nel seccatoio e poi bolliti. Il prodotto risulta a metà tra il marrone secco e il marrone fresco. Vengono prodotti nel mese di dicembre.

Inizialmente i marroni sono messi ad appassire sul graticcio, nel seccatoio a fuoco acceso, per dieci o quindici giorni. Il fuoco è alimentato con legna di castagno e con le bucce delle castagne già essiccate, per dare ai marroni un sapore agrodolce. La fase dell’essiccazione è fondamentale e deve avvenire molto lentamente, non si deve eccedere nella cottura altrimenti il prodotto risulta amaro e duro. I marroni essiccati sono posti a bollire in acqua in una caldaia, 70/80 kg alla volta per 40 minuti, infine vengono tolti dal paiolo e lasciati asciugare. Successivamente sono pronti per essere mangiati o confezionati. Si conservano soltanto per 8/10 giorni.

Tradizionalità

Il termine “cucchiaroli”, deriva dal dialetto romagnolo “cuciaro” del quale non si conosce l’equivalente italiano. Molti dei tradizionali seccatoi, utilizzati per essiccare le castagne, sebbene non più funzionanti, si trovano ancora in tutto l’alto Mugello. Chi non possedeva un seccatoio metteva i marroni in balle di iuta e le poneva vicino al camino per circa 40 giorni. I marroni durante il processo di essiccazione perdono acqua e acquistano un gusto zuccherino, tanto che in passato venivano direttamente consumati msucchiandoli come si fa con le caramelle da cui è derivato il nome succhiaroli.

Produzione: I cucchiaroli sono conosciuti quasi esclusivamente nella “Romagna Toscana”, al momento la produzione è esigua e non sono reperibili dati relativi ai quantitativi. Questa particolare lavorazione è praticata ormai solo da poche persone anziane e non ci sono giovani a cui tramandarla rischiando quindi di andare perduta. Attualmente i cucchiaroli sono prodotti da un’azienda agricola in località Tre Croci nei pressi di San Pellegrino (Firenzuola) e due anziani agricoltori sono gli unici depositari della tradizione. La produzione ottenuta è venduta confezionata in sacchetti alle fiere di Modena e Bologna.

Territorio di produzione

E’ limitato all’areale geografico dell’Alto Mugello, in passato venivano prodotti in grande quantità nella vallata del Rovigo e a Casetta di Tiara.

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