SCARICA in formato PDF DISCIPLINARE FARRO DI MONTELEONE DI SPOLETO DOP
Il Farro di Monteleone di Spoleto DOP è la granella che deriva dalla specie “Triticum dicoccum (Schubler)”. Quando è immesso al consumo, il Farro è diviso nelle quattro seguenti tipologie: Farro integrale (con chicchi marroni e una consistenza asciutta), Farro semiperlato (con consistenza morbida e un colore più chiaro), Farro spezzato integrale (privo dalla buccia esterna chiamata “pula”) e il Semolino di Farro (di colore marrone molto chiaro con una consistenza pastosa e vellutata).
Metodo di coltivazione
Il metodo di ottenimento del Farro inizia con la lavorazione del terreno di coltivazione tra ottobre e novembre. Dopo essere stato arato ad una profondità di 30-35 cm, il terreno viene lasciato riposare per tutto l’inverno. La semina avviene dal primo febbraio al 10 maggio ed è eseguita meccanicamente. Dopo la raccolta, il farro è lavorato in base alla tipologia: il farro integrale, ad esempio, è solo decorticato e privato della pula esterna; il semiperlato è molito solo esternamente per ridurre i tempi di cottura; il farro spezzato è lavorato come il “farro integrale” con una particolare procedura chiamata “spezzatura”; infine, il semolino di farro si ottiene dalla molitura del farro integrale.
Legame tra il prodotto e il territorio
Le particolari caratteristiche fisiche ed organolettiche del Farro di Monteleone di Spoleto come il colore e la consistenza sono da attribuire all’unione delle condizioni pedo-climatiche della zona di produzione, come i terreni calcarei a 700 m che impediscono il ristagno delle acque durante le stagioni più piovose. Le conformazioni particolari del territorio hanno permesso il tramandarsi della produzione del Farro sin dai tempi degli antichi romani.
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