Cosa succede quando le turbine eoliche invecchiano? Una domanda che sta divenendo sempre più attuale in Europa, prima regione ad aver spalancato le braccia all’energia del vento. Attualmente nel Vecchio Contenente vi sono 34mila aerogeneratori on-shore con alle spalle più di 15 anni di vita. Insieme rappresentano 36 GW di capacità degli oltre 205 GW eolici totali installati. Una quota importante distribuita per lo più in Germania, Spagna, Francia e Italia. Per molte di queste macchine il fine vita è ormai prossimo. La durata operativa di una turbina è, infatti, intorno ai 20-25 anni. È intuitivo che riuscire a gestire nel migliore dei modi l’invecchiamento delle wind farm, sia oggi un aspetto cruciale per i piani di crescita verde comunitari.
Il tema è stato al centro di un webinar organizzato in questi giorni da WindEurope discutere, con esperti del settore, le ultime tendenze e sviluppi in materia di repowering (ripotenziamento), estensione del ciclo di vita, smantellamento e riciclaggio.
Secondo quanto confermato dall’associazione, l’Europa ha “ripristinato” con interventi di aggiornamento della potenza almeno 123 parchi eolici. Un trend ancora contenuto che dovrebbe però accelerare nei prossimi 10 anni coinvolgendo altri 20 GW. “Il repowering sta avvenendo e crescerà in futuro. È una grande opportunità per ottenere più energia dagli attuali parchi eolici. Il ripotenziamento riduce di un terzo il numero di turbine triplicando la produzione elettrica“, spiega Giles Dickson, CEO di WindEurope. “E preserva i siti esistenti che spesso hanno le migliori condizioni di vento. I governi hanno bisogno di strategie di repowering che definiscano il quadro giusto e garantiscano procedure di autorizzazione efficienti per queste operazioni”.
Anche l’estensione della durata è anche un’opzione interessante per gli operatori. Soprattutto nei siti in cui il repowering non rappresenta un’opzione valida. WindEurope stima che la metà della flotta eolica europea otterrà un “bonus tecnologico” per funzionare altri 5-10 anni. E se neppure e questa opzione è fattibile, le turbine eoliche devono essere completamente smantellate e riciclate. E la tecnologia sta dando una grande mano al comparto. Attualmente l’85-90% di una turbina viene riciclato. La porzione più difficile da recuperare sono i materiali compositi che costituiscono le pale.
WindEurope vuole aiutare a guidare gli sforzi dell’Europa per creare un’economia circolare – Vogliamo uno standard internazionale che definisca come disattivare gli aerogeneratori.
Dickson.
Per dare una mano concreta al comparto, l’associazione ha redatto un documento di orientamento sullo smantellamento e la disattivazione delle turbine eoliche (Scarica PDF). La guida offre una panoramica completa delle norme e dei regolamenti a livello europeo e nazionale. E definisce le migliori pratiche per il decommissioning, con raccomandazioni anche per la salute e la sicurezza.
Fonte @rinnovabili.it
L’invecchiamento delle turbine eoliche è un tema di grande rilevanza per l’Europa, specialmente considerando che il nostro continente ha abbracciato per primo l’energia eolica. È fondamentale gestire efficacemente il ciclo di vita delle turbine per garantire una crescita sostenibile. Come ingegnere elettrico, sono particolarmente interessato alle opportunità offerte dal repowering e dall’estensione della vita operativa delle turbine. È incoraggiante sapere che il 85-90% delle turbine è già riciclato, anche se rimangono sfide, come il recupero dei materiali compositi delle pale. Investire in queste strategie non solo migliora la produzione di energia eolica, ma supporta anche una transizione verso un futuro più verde.