Vedi anche EOLICO I BENEFICI AMBIENTALI
L’eolico, essendo una valida risposta alle gravi minacce ambientali dovute alle emissioni di gas serra in atmosfera causate dall’approvvigionamento energetico da fonti fossili, promuove la tutela della biodiversità e la salvaguardia degli habitat naturali e delle popolazioni floro-faunistiche su macroscala.
Occorre comunque pianificare le istallazioni degli aerogeneratori in modo da evitare possibili ripercussioni sull’ambiente circostante e sulla biodiversità a scala regionale e locale.
Considerando gli effetti su flora e fauna connessi allo sviluppo di impianti eolici, l’ISPRA (ex APAT, 2006) scrive: “I soli effetti riscontrati riguardano il possibile impatto degli uccelli con il rotore delle macchine. Il numero di uccelli che muoiono è comunque inferiore a quello dovuto al traffico automobilistico, ai pali della luce o del telefono”.
Anche l’ente inglese per la protezione degli uccelli (Society for the Protection of Birds – RSPB) ha dichiarato che “I Cambiamenti climatici rappresentano la più grande minaccia a lungo termine per i volatili e per altre specie. Quella eolica è la tecnologia più avanzata tra le rinnovabili, disponibile in larga scala oggi. La RSPB supporta la crescita significativa della produzione di energia eolica onshore e offshore nel RegnoUnito.”
Considerando i benefici che l’eolico comporta all’avifauna contrastando i cambiamenti climatici grazie alle mancate emissioni di gas serra, il WWF ha pubblicato un Report (A Climate Risk Report. Bird Species and Climate Change. The Global Status Report) che, sulla base di più di 200 lavori scientifici, constata gli ingenti impatti dei cambiamenti climatici sull’avifauna in ogni parte del globo, evidenziando come gli scienziati hanno trovato popolazioni in declino fino al 90% o con insuccesso riproduttivo totale e senza precedenti.
L’IUCN (International Union for the Conservation of Nature) nel 2008 ha rafforzato l’allarme, dichiarando che i cambiamenti climatici stanno portando all’estinzione una specie su otto di uccelli.
FLORA
Effetti:
L’impatto sulla vegetazione si verifica soprattutto in fase di realizzazione del Progetto, con la costruzione delle strade e delle fondazioni, nonché con le movimentazioni dei materiali.
Mitigazioni:
• Minimizzare gli impatti grazie a studi preventivi e all’applicazione di attenzioni di cantiere;
• Minimizzare i rischi di erosione causati dalle opere civili;
• Ripristinare la vegetazione al termine della fase di cantiere;
• Compensare l’impatto migliorando le aree vicine per
avere un bilancio complessivo positivo.
FAUNA
Effetti:
In fase di cantiere si può verificare un allontanamento momentaneo degli animali per il rumore nelle fasi di costruzione e di smantellamento; in fase di esercizio i potenziali impatti riguardano essenzialmente le popolazioni di avi e chirottero fauna.
Al riguardo, si possono avere casi, seppur poco significativi, di collisione di avifauna e chirotteri con le pale degli aerogeneratori, oltre che elettrocuzione e collisione dell’avifauna con le linee elettriche.
Difatti, numerosi studi su scala internazionale hanno dimostrato come sia relativamente basso il contributo delle turbine eoliche sui decessi annui di volatili; è stato osservato come gli uccelli imparino immediatamente ad evitare gli impatti con le turbine e come continuino comunque a nidificare e cibarsi nei territori in cui gli impianti vengono installati.
Al riguardo, la Comunità Europea nel 2011 ha pubblicato delle Linee Guida Europee sull’energia eolica e i siti Natura 2000, che includono le ZPS, zone di protezione poste lungo le rotte di migrazione dell’avifauna.
Nel documento viene esplicitato che non si può affermare che l’eolico crei un impatto sull’avifauna ma che occorre considerare caso per caso, anche in zone ad alta valenza ambientale come le ZPS, sottolineando che in alcuni casi, fornendo strutture per la nidificazione, gli impianti hanno comportato degli effetti benefici sulle specie ornitiche locali.
Secondo la US Fish and Wildlife Service la prima causa di mortalità tra gli uccelli è da ascrivere ai gatti (circa un miliardo di esemplari all’anno), a seguire gli edifici (poco meno di un miliardo), i cacciatori (circa 100 milioni
l’anno) e infine i veicoli, le torri per gli impianti di telecomunicazione, i pesticidi e le linee ad alta tensione (ciascuna categoria con un contributo che va da 60 a 80 milioni di esemplari l’anno); il contributo relativo agli impianti eolici risulta una frazione estremamente modesta.
Infine, uno studio della Canadian Wind Energy Association (CanWEA) ha evidenziato che su 10.000 incidenti occorsi a volatili 5.820 sono riconducibili agli edifici, 1.370 alle linee ad alta tensione, 1.060 ai gatti, 850 ai veicoli, 710 ai pesticidi, 50 alle torri per gli impianti di telecomunicazione e meno di uno agli impianti eolici.
Mitigazioni:
• Cura nel lay-out (evitare zone di intense rotte migratorie, lasciare liberi i corridoi);
• Adozione delle BAT (Best Available Technologies): rotore lento, torri tubolari, interramento degli elettrodotti;
• Monitoraggio degli incidenti per la prevenzione.
OSSERVATORIO NAZIONALE EOLICO E FAUNA
ANEV e Legambiente Onlus, unitamente alla collaborazione dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, hanno instituito un Osservatorio Nazionale su Eolico e Fauna, mirato ad ampliare le conoscenze scientifiche sul tema del rapporto tra produzione di energia elettrica da fonte eolica e popolazioni faunistiche, con particolare riferimento alla ornito e chirotterofauna, che rappresentano in modo indiscusso la componente di biodiversità in cui l’impatto dell’eolico viene maggiormente dibattuto.
Il principale obiettivo dell’Osservatorio è quello di rafforzare la tutela ambientale e al tempo stesso promuovere uno sviluppo di impianti eolici sul territorio italiano che sia attento alla conservazione della biodiversità, monitorando eventuali impatti ambientali dovuti alle potenziali interazioni tra gli impianti eolici e le popolazioni di chirotteri e di avifauna stanziale e migratrice, nonché promuovendo la diffusione di best practices per la minimizzazione di tali potenziali impatti.
L’Osservatorio si occupa quindi di ampliare le conoscenze scientifiche sul tema per mettere poi a disposizione studi, ricerche e metodi di monitoraggio che contribuiscano a dare un’informazione sull’argomento sempre più approfondita e basata su fondamenti scientifici.
È stato a tal scopo pubblicato il Protocollo di Monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale Eolico e Fauna (disponibile online alla pagina dell’Osservatorio nel sito dell’ANEV) contenente indicazioni di carattere tecnicoscientifico per pianificare ed eseguire attività di monitoraggio, ante e post operam, delle popolazioni di avifauna e chirotterofauna su siti eolici.
Il Protocollo di Monitoraggio si propone quindi di indicare una metodologia scientifica da poter utilizzare sul territorio italiano sia per stimare, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, gli eventuali impatti dell’eolico sull’avifauna e la chirotterofauna, sia per orientare la realizzazione di interventi tesi a mitigare e/o compensare tali tipologie di impatto.
L’utilizzo del Protocollo di Monitoraggio risulta propedeutico alla realizzazione da parte dell’Osservatorio di un potenziale database di informazioni sul tema eolicofauna che permetta il confronto, nel tempo e nello spazio, di dati quantitativi ottenuti utilizzando le medesime metodologie di rilevamento.
In definitiva, il Protocollo rappresento uno strumento utile e concreto per uniformare sui più recenti fondamenti scientifici le difformità purtroppo attualmente presenti nelle normative regionali in materia.