L’eolico off-shore rappresenta per l’Italia un settore ad elevate potenzialità ad oggi purtroppo ancora al palo; in quest’ottica l’ANEV ha predisposto uno studio per valutarne il potenziale realizzabile al 2030.
Per calcolare un possibile valore di riferimento, oltre al potenziale anemologico dei diversi siti (con un velocità minima di 6,5 m/s a 70 metri di altezza), è stata verificata la presenza di determinati vincoli quali:
presenza di aree naturali protette: in particolare le aree marine protette istituite dal Ministero dell’Ambiente italiano e le aree della Rete Natura 2000 (siti di importanza comunitaria, zone di protezione speciale, ecc.);
vincoli ambientali – paesaggistici e archeologici;
presenza di importanti rotte di navigazione;
altri vincoli (servitù militari, aeronautica, ecc.);
la distanza dalla costa ( imponendo un valore minimo di 4 km dalla riva), la tipologia di fondali (fangoso e/o sabbioso) e la profondità;
la superficie dell’area individuata;
la possibilità di connessione alla rete elettrica nazionale (tramite elettrodotti situati nelle zone costiere).
In considerazione dei vincoli sopraesposti si osserva che la maggior parte dei siti cantierabili si concentra lungo le coste comprese tra l’ Abruzzo e la Puglia per un valore stimabile intorno ai 550-650 MW. Altri 300 MW potrebbero essere ripartiti tra alcune zone costiere della Sardegna e della Sicilia, nel caso in cui fosse sostanzialmente riducibile il vincolo della prossimità alle rive, poiché in Sicilia e Sardegna i fondali precipitano altre i 30 metri in genere già a poche centinaia di metri dalla costa.
Dei 950 MW considerati realizzabili 375 MW potrebbero già essere installati entro il 2020 vista la numerosità di progetti già sviluppati e in attesa di uno sblocco autorizzativo che purtroppo fatica a pervenire.
Fonte @anev.org