NOME COMUNE: Escolzia
NOME SCIENTIFICO: Eschscholtzia californica Chamisson
FAMIGLIA: Papaveraceae
NOMI POPOLARI: Papavero californiano, Papavero di California
NOMI STRANIERI:
- (Eng) California poppy, Eschscholtzia
- (Fra) Pavot de Californie
- (Ger) Kalifornischer Mohn
- (Esp) Amapola de California
DESCRIZIONE E STORIA
DESCRIZIONE BOTANICA
Portamento: pianta erbacea perenne, con fusto ramificato che può raggiungere un’altezza di 40-50 cm.
Foglie: glauche, alterne, picciolate e particolarmente incise.
Fiori: solitari, il calice è caratterizzato da 2 sepali, la corolla ha 4 petali di colore giallo-arancio obovati, con un diametro di circa 6-8 cm. L’ovario si trasforma in una capsula lunga 6-8 cm che di divide in 2 valve.
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI:
questo papavero fu raccolto la prima volta vicino a San Francisco (California) da Adalberto Chamisso che decise di dedicare la scoperta al capo della spedizione scientifica J.F. Eschscholtz, entomologo e botanico russo.
NOTE: Nessuna nota.
DOVE SI TROVA
HABITAT: questo papavero, come si intuisce dal suo nome botanico, è originario della flora americana ma è successivamente divenuto spontaneo anche in alcune zone dell’Europa centrale.
TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: viene raccolta tutta la pianta, utilizzata più frequentemente fresca.
UTILIZZO
Ecco a cosa serve e come usare l’Escolzia dal punto di vista cosmetico / erboristico e il suo uso in cucina
PARTE UTILIZZATA: parte aerea e radici
COME SI USA IN COSMETICA: creme contenenti estratti di Eschscholtzia californica possono essere utilizzate per effettuare massaggi lenitivi su tensioni cervicali e muscolari.
COME SI USA IN CUCINA: gli indiani d’America usavano le foglie di Escolzia come verdura cotta, bollita su pietre calde.
PROPRIETA’ E BENEFICI
PRINCIPALI COMPONENTI
- Alcaloidi totali 0,5%: (alcaloidi benzilisochinolici: escholinina); (alcaloidi pavinici: escholtzina, californidina); (alcaloidi aporfinici: laurotetanina, lauroscholtzina, glaucina); (alcaloidi protoberberinici: berberina, coptisina); (alcaloidi protopinici: protopina, criptopina); (alcaloidi benzofenantridinici: sanguinarina, chelidonina, cheleretrina)
- Fitosteroli
- Carotenoidi
- Flavonoidi
PROPRIETA’ SALUTISTICHE PRINCIPALI
Le principali proprietà terapeutiche dell’Escolzia sono:
- Rilassante e sedativa
- Lenitiva
- Ipnoinducente (ovvero induce sonnolenza)
FORME IN CUI SI UTILIZZA
Ecco alcuni utilizzi, quando assumerlo e la posologia. Infuso: un cucchiaino da caffè (circa 3g) in una tazza di acqua calda da lasciare in infusione per 10-15 minuti. Bere 1-2 tazze alla sera. Estratto secco: titolato in protopina minimo al 0,35%: 300-400 mg per capsula, da prendere 45 minuti prima di andare a dormire. Tintura Madre (Soluzione Idroalcolica): 60 gocce, diluite in mezzo bicchiere d’acqua, 2 volte al giorno, dopo cena e prima di andare a dormire o in caso di risveglio.
RIMEDIO NATURALE PER:
A cosa serve? Il Papavero californiano è utile come rimedio naturale in caso di:
- Insonnia
- Disturbi del sonno
- Risvegli notturni
- Mal di testa
- Agitazione
CONTROINDICAZIONI: Per l’assenza di sufficienti dati clinici ne viene sconsigliato l’uso in gravidanza e durante l’allattamento. Il suo utilizzo non provoca né sensazione di secchezza delle fauci né vomito (contrariamente alla morfina). Non dà assuefazione. Gli alcaloidi dell’Escolzia hanno proprietà narcotiche più deboli rispetto a morfina e codeina, di conseguenza sono considerati irrilevanti gli effetti collaterali. Si sconsiglia comunque, come per tutte le piante, l’assunzione contemporanea con farmaci ad attività simile e quindi sedativo-ipnotica ed antidepressiva per evitare un effetto troppo sedativo non desiderato.
Una pianta officinale è un organismo vegetale usato nelle officine farmaceutiche o erboristiche per la produzione di specialità medicinali.
Sono considerate piante officinali piante medicinali, aromatiche e da profumo inserite negli elenchi specifici e nelle farmacopee dei singoli paesi. Il numero e il tipo di piante officinali varia da paese a paese a seconda delle tradizioni. Il più comune utilizzo di piante officinali è quello di correttori del gusto: molti farmaci o preparati farmaceutici hanno originariamente un gusto sgradevole, che quindi viene “corretto” con l’aggiunta di sostanze di origine vegetale.