Fagiola Garfagnina PAT Toscana

 Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana

Fagiola Casciana

La pianta si presenta come un rampicante abbastanza vigoroso a maturazione scalare; si è ben adattata in Garfagnana in quanto allega male alle alte temperature. Il baccello è di colore verde, con dimensioni di circa 14-15 cm di lunghezza e 2-2,5 cm di larghezza. Il seme, di grandi dimensioni (2-2,5 cm x 1,5 cm), ha forma ovale leggermente reniforme e schiacciata, colorazione bianca, tipo un fagiolo Bianco di Spagna o Corona da cui probabilmente deriva. Il fagiolo viene usato sgranato fresco o secco generalmente in abbinamento con piatti a base di maiale.Come fagiolo si presenta con buccia un po’ consistente e pasta farinosa ma morbida.

Territorio interessato alla produzione

Coltivato prevalentemente in Alta Garfagnana. Produzione a rischio

Descrizione dei processi di lavorazione

Per la preparazione del terreno viene effettuata una leggera aratura (25 – 30 cm) seguita da una erpicatura attraverso la quale si effettua la somministrazione del fertilizzante, generalmente organico. La semina avviene nel mese di maggio.
Viene coltivato a file, in “postarelle” distanti 30-50 cm. Seminato ai primi di maggio, tradizionalmente venivano fatti crescere sulle “brocche” o “calocchie”, pertiche di castagno, messe singolarmente o a due o tre per volta, inclinate e riunite in alto.
Le Irrigazioni devono essere costanti ma non eccessive. La raccolta viene fatta manualmente da settembre; il prodotto viene fatto seccare sull’aia al sole e, quindi, viene selezionato. Il fagiolo è discretamente produttivo e si possono raccogliere circa 40-50 q.li/ha di prodotto fresco.

7. Materiali, attrezzature e locali utilizzati per la produzione:

Tradizionalità

La Fagiola, grosso fagiolo bianco, irregolare e leggermente schiacciato, è diffusa da tempo immemorabile in tutta la Garfagnana, dove veniva coltivata, negli orti ,o , soprattutto nelle “fagiolaie”, realizzate nei campi vicini ai fossi o nelle “iare” dei torrenti e dei fiumi.
Le “iare” o “ghiare” dei fiumi, per tradizione immemorabile considerate di proprietà comune, potevano essere utilizzate anche dai poveri o comunque da chi non aveva terreno. La Fagiola Garfagnina è uno dei rari fagioli consumati freschi e conosciuto fin dai tempi antichi perchè abbinato con cotechino ed altri piatti in cui figurava il maiale, alimento essenziale per l’alimentazione delle popolazioni della vallata. Ottimo con i bolliti o semplicemente condito con olio e pepe. Un po’ meno apprezzato nelle altre preparazioni tradizionali dei fagioli.
Questa varietà è inserita nell’elenco per la tutela e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n.64/04).

Produzione

Si stima una produzione intorno ai 4-5 q.li, prodotto in prevalenza in alcuni orti familiari esclusivamente per autoconsumo.

Pesca passerina PAT Toscana

Di calibro medio, è caratterizzata dal colore della buccia rosso vinoso, che si estende anche alla polpa man mano che procede la maturazione. Altra caratteristica è il sapore delicato, non molto zuccherino; matura intorno alla seconda decade di settembre. La maturazione avviene nella seconda decade di settembre.

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Spuma di gota di maiale di San Miniato PAT Toscana

Ha aspetto simile a quello di un paté, consistenza morbida e spugnosa, colore rosato che in superfice tende a passare al marroncino. La parte della guancia prescelta viene salata e aromatizzata con pepe e aglio, quindi lasciata riposare in frigorifero per una settimana e fatta stagionare in cantina per almeno 150 giorni. Terminata la stagionatura,…

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Zuccotto massese PAT Toscana

Lo zuccotto è un dolce liquoroso semifreddo, fatto con pan di Spagna, liquori e gelato. Ha una forma tonda a cupola, il colore è variegato, dal marroncino chiaro al marrone più scuro, il sapore è molto dolce e liquoroso. Ha una consistenza morbida, va consumato molto freddo. È confezionato in vaschette trasparenti a cupola rovesciata,…

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Paonazzi sott’olio PAT Toscana

I paonazzi o lardaioli rossi sono funghi lattari la cui denominazione botanica è Tricholoma o Higrophorus russula. Sono molto diffusi nel territorio senese e nella Maremma grossetana nel tardo autunno. I paonazzi sott’olio sono in genere tagliati a piccoli pezzi, confezionati in vasetti di vetro e ricoperti di olio di oliva.

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