Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO
Il Fagiolo Cioncone è un ecotipo locale appartenente alla famiglia delle Papilionaceae, genere Phaseolus, specie P. Vulgari. Il seme del Fagiolo Cioncone presenta forma ovale, colore beige e calibro da 8 a 10 mm. Il contenuto proteico è intorno al 23%. Attualmente la coltivazione del Fagiolo cioncone avviene prevalentemente in orti a conduzione familiare pertanto con forte orientamento all’autoconsumo. Fagiolo cioncone proviene dalla coltivazione della varietà autoctona a rischio di erosione genetica, Fagiolo cioncone, tutelata dalla L.R. 1 marzo 2000 n. 15.
METODO DI PRODUZIONE
La coltivazione del Fagiolo Cioncone avviene su terreni situati in pianura o in postazioni collinari e di valle, sempre nei pressi di risorgive. Il microclima di questa zona si caratterizza per una elevata umidità anche nelle ore notturne e freddi persistenti in inverno. Il territorio di questi comuni abbonda di risorgive che sono utilizzate dagli agricoltori per l’irrigazione dei campi. Il terreno è calcareo nella piana prossima all’abitato di Vallinfreda divenendo progressivamente argilloso. Gli agricoltori di Vallinfreda indicano il crinale della collina, posto a circa 600 m s.l.m., come la zona migliore per la coltivazione dei fagioli. A Vivaro Romano, invece, la valle di Mola Penneo è ritenuta la zona migliore per coltivare i fagioli. La semina avviene ai primi di maggio e successivamente vengono posizionati i tutori. La raccolta viene efettuata manualmente tra la fine di agosto ed i primi di settembre.
CENNI STORICI
Dai racconti degli anziani agricoltori è possibile datare l’inizio della coltivazione del Fagiolo Cioncone immediatamente dopo la seconda guerra mondiale. Il Fagiolo sarebbe originario della Liguria, ma avrebbe trovato in questo areale un habitat particolarmente adatto alla sua coltivazione. I vecchi agricoltori ricordano che, nella piana vicino a Vallinfreda, si coltivavano anche altri ecotipi di fagioli, alcuni dei quali sono ormai scomparsi. Fino agli anni ‘50-’60 la produzione di Fagiolo Cioncone eccedeva rispetto al fabbisogno dei produttori e il supero dell’autoconsumo era venduto in Sabina. Negli ultimi decenni il progressivo spopolamento e il conseguente abbandono dei campi hanno portato ad un inarrestabile e declino del Fagiolo Cioncone e di tutte le colture non meccanizzate in zona. Attualmente la produzione annuale totale si aggira intorno a 1-1.5 t ed è assorbita per circa il 70% dagli stessi produttori. Le tecniche colturali sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto a quelle originarie. Nei periodi storicamente difcili per l’approvvigionamento alimentare il piatto giornaliero era costituito da una pizza di granturco posta a cuocere sotto la brace che veniva condita (“impanata”) con il sugo del Cioncone.
Territorio di produzione
Provincia di Roma: Arsoli, Marano Equo, Riofreddo, Vallepietra, Vallinfreda e Vivaro Romano