Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
La pianta si presenta come un semirampicante arrivando ad altezze intorno ai 150 cm e maturazione quasi contemporanea. Il baccello si presenta di colore bianco sporco con striature rosso vivo; la dimensione del baccello è contenuta (circa cm 1 di diametro, 10-12 cm di lunghezza) e contiene circa 6-7 semi. Il seme, di dimensioni medio piccole, ha forma ovale e sezione ellissoidale quasi cilindrica; presenta una colorazione dal marrone chiaro al beige con striature rosso vivo.
La preparazione del terreno prevede una leggera aratura (25 – 30 cm) seguita da una erpicatura attraverso la quale si effettua la somministrazione del fertilizzante, generalmente organico. La semina avviene nel mese di maggio con sesti di impianto che variano da 20-30 cm sulla fila e 150 cm tra le file. Generalmente si semina a postarelle (2-3 semi messi intorno al tutore che ha sostituito il mais). Le irrigazioni vengono effettuate di soccorso.La raccolta viene effettata a mano raccogliendo i baccelli maturi.Il prodotto raccolto viene essiccato sull’aia e, quindi, selezionato.La produzione può arrivare anche ad oltre 50 q.li/ha.
Tradizionalità
Il Fagiolo pievarino è sempre esistito e coltivato prevalentemente nel Comune di Pieve Fosciana nelle aree più fertili generalmente vicine ai corsi d’acqua in terreni di medio impasto tendenti al sabbioso. Il Pievarino veniva solitamente consociato col mais che veniva utilizzato come tutore e rendeva l’ambiente intorno al fagiolo più fresco.Il pievarino ha la caratteristica di resistere molto bene alla cottura. In cucina viene utilizzato in passati di verdura quali zuppa alla Frantoiana, minestra di farro, pasta e fagioli, “farinata” (tipica minestra lucchese a base di passato di fagioli, farina di mais e cavolo nero). La delicatezza dell’epicarpo ed il sapore ottimo e deciso lo rende comunque anche adatto per essere cucinato “all’uccelletto” abbinato alla carne di maiale oppure semplicemente lessato e condito con olio extravergine di olive.
Produzione
Si ritiene che la produzione attuale, in pochi orti familiari, sia intorno ai 40-50 kg
Territorio interessato alla produzione:
Coltivato in Garfagnana in particolare nel Comune di Pieve Fosciana e nei Comuni limitrofi.
Castagna mondigiana del Pratomagno PAT Toscana
È un frutto di dimensioni medio-grandi e colore marrone chiaro, con rade striature più scure; la forma è ellittico-arrotondata, l’apice appiattito e il tegumento, pur presentandosi abbastanza invaginato, si separa con poca difficoltà. Per il suo aspetto questa castagna a volte viene scambiata per marrone. La maturazione dei frutti ha luogo nella seconda decade di…
Agresto di San Miniato PAT
L’agresto è un condimento acidulo ottenuto attraverso la cottura del mosto di uva acerba e l’aggiunta di aceto e di spezie. Il prodotto si presenta con una densità simile all’aceto balsamico, il colore è un bel rosso scuro con tonalità calde. Il profumo è complesso e il contrasto fra il dolce e l’acidulo rende il…
Trota marinata di Gallicano PAT Toscana
La Trota Marinata di Gallicano si presenta eviscerata e privata della testa e delle lische. Il colore è chiaro ed è dato sia dal colore naturale della carne della trota autoctona della Garfagnana (il color salmone delle carni è dovuto a procedimenti recenti di alimentazione speciale delle trote di allevamento e non è tipico dei…