Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
La pianta si presenta come un semirampicante arrivando ad altezze intorno ai 150 cm e maturazione scalare. Il baccello si presenta di colore bianco sporco con striature rossastre; la dimensione del baccello è contenuta (circa cm 1 di diametro, 10-12 cm di lunghezza). Il seme, di dimensioni medio piccole, ha forma ovale e presenta un colore molto chiaro alla raccolta (quasi bianco) per poi acquisire una colorazione dal marrone chiaro al beige con striature rosso granato.
Dopo la preparazione del terreno (aratura, erpicatura e fertilizzazione) si procede alla semina nel mese di maggio con sesti di impianto che variano da 20-30 cm sulla fila e 75 cm tra le file.Le rrigazioni vengono effettuate solo di soccorso. La raccolta viene effettata a mano fra la fine di luglio e tutto agosto; il prodotto viene raccolto mano a mano che matura. La produzione è molto dipendente dall’andamento stagionale e mediamente è intorno ai 15-20 q.li/ha.
Tradizionalità
Il Fagiolo scritto della Garfagnana è il fagiolo più importante della Garfagnana, prodotto nelle aree più fertili della vallata, generalmente le zone vicine al fiume Serchio che, con le sue esondazioni, aveva dato luogo a terreni di medio impasto tendenti al sabbioso. Come quasi tutte le varietà anche il fagiolo scritto della Garfagnana veniva consociato al mais e, essendo semi rampicante, si legava al cereale fino alla pannocchia. In cucina è stato sempre usato per la preparazione di minestre a base di passati di verdura quali zuppa alla Frantoiana, minestra di farro, pasta e fagioli, “farinata” (tipica minestra lucchese a base di passato di fagioli, farina di mais e cavolo nero), cucinato “all’uccelletto” o semplicemente lessato e condito con olio extravergine di olive. Il sapore è particolarmente speziato e persistente e trova un utilizzo importante quando viene preparato “scoppiato” in forno: viene bollito normalmente in una pentola di coccio per circa 20 minuti e, poi, si completa la cottura in forno per 10-15 minuti con olio nuovo; il fagiolo “scoppia” nel senso che si apre e si può degustare.
Produzione
Si ritiene che la produzione attuale sia intorno ai 20 q.li
Territorio interessato alla produzione:
Coltivato in tutta la Garfagnana in particolare nel Comune di Pieve Fosciana e nei Comuni dell’Alta Garfagnana
Cardo della Val di Cornia PAT Toscana
Il cardo della Val di Cornia ha una forma eretta; la sua parte edibile, inodore, ha colore bianco brillante, sapore amarognolo e consistenza coriacea. Viene venduto in pezzature di circa 1 kg, in cassette di legno.
Brigidino di Lamporecchio PAT Toscana
Il brigidino di Lamporecchio e’ una cialda rotonda, del diametro di circa 7 cm, fine come un’ostia ed arricciata ai bordi. Ha colore giallo-arancio, sapore di anice e consistenza molto friabile e croccante. Viene confezionato in particolari buste trasparenti, alte e strette, chiuse con un laccio. I brigidini sono confezionati anche in scatole di cartone…
Nettare di Capraia PAT Toscana
Il miele viene da sempre prodotto a Capraia: un tempo il prodotto era destinato a poche famiglie. Dal 1873, con l’insediamento di una Colonia penale agricola, la produzione è aumentata e per tutte le famiglie dell’isola il miele di Capraia è diventato un valido integratore alimentare. Dai bugni rustici di un tempo, siamo oggi passati…