Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
Fagiolo piccolo, tondo, di colore giallo pallido con ilo bianco, buccia molto fine e di facile cottura. Si semina generalmente a fine aprile. La pianta è ad accrescimento determinato, oppure semideterminato, ma in questi casi l’abbozzo di tralcio di solito viene sfalciato. È stato rinvenuto anche un ecotipo ad accrescimento indeterminato. È un fagiolo che si adatta bene anche a terreni poco fertili, pur con produttività più bassa se confrontata con altri fagioli come il cannellino o altre varietà tipiche della zona, come il coco bianco. Nella fase di allegagione risente del clima con alte temperature, è piuttosto resistente alle comuni patologie della specie, ma è facilmente attaccato dal ragnetto giallo. Generalmente questa varietà produce due palchi di fagioli, di cui il primo è quello più produttivo.
Nella zona di coltrivazione la presenza di acqua ad uso irriguo nel periodo primaverile estivo risulta piuttosto limitata. Questo ha avuto una conseguenza positiva sulle sue caratteristiche organolettiche: infatti, si consiglia di effettuare la coltura in asciutto in un terreno molto sciolto e con un ottimo drenaggio.I fagioli presentano un ilo bianco e a maturazione assumono una colorazione giallo pallido che, a seconda dell’ecotipo, è più o meno intensa.
Tradizionalità
È un fagiolo di facile cottura per la presenza di epidermide molto sottile ed è molto ricercato sul mercato per il sapore particolarmente delicato che lo caratterizza. Per la produzione di seme vengono scelte le piante più belle. I semi vengono lasciati seccare sulla pianta e ulteriormente asciugati prima di essere conservati.Ottimi lessati (o cotti lentamente al fiasco) e conditi con un filo d’olio extravergine di oliva, si gustano al meglio adagiati su una fetta di pane toscano abbrustolito oppure come contorno alla bistecca di chianina. Questa varietà è inserita nell’elenco per la tutela e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n°64/04).
Produzione
In tutto il Pratomagno ed il Valdarno le aziende che producono fagiolo zolfino sono circa 80, 6 delle quali sono aziende certificate biologiche. La produzione annua è di circa 500 quintali, la maggior parte destinati alla vendita diretta nelle diverse aziende, in minore quantità nei mercati locali e nel resto della Toscana.
Territorio interessato alla produzione:
Valdarno aretino e fiorentino, Pratomagno; province di Arezzo e Firenze, attorno alla vecchia strada dei Setteponti (Cassia Vetus), nei comuni di: Terranuova Bracciolini (AR), Loro Ciuffenna (AR), Reggello (FI), Pian di Scò (AR), Castelfranco di Sopra(AR) , Castiglion Fibocchi (AR), Laterina (AR).
Fagiolo borlotto nano di Sorano PAT Toscana
Il fagiolo borlotto nano di Sorano è una cultivar ad accrescimento determinato, non ha bisogno di sostegni. Il seme è reniforme, di colore bianco con screziature rosse. Si produce da aprile a giugno. Dopo la preparazione del terreno e la concimazione di fondo, il seme viene messo a dimora a file in aprile. È una…
Rustici di Montalcino PAT Toscana
I rustici di Montalcino sono dei piccoli biscotti di colore giallo paglierino e di forma rettangolare. Hanno il sapore della pasta frolla e delle mandorle; sono molto friabili. Si vendono in sacchetti trasparenti. Amalgamando gli ingredienti – farina, uova, zucchero, miele e mandorle – si ottiene un impasto omogeneo nel quale si effettua la pezzatura…
Mortadella nostrale di Cardoso PAT Toscana
Grosso salume preparato con carne di puro suino (80% di magro e 20% di grasso) e confezionato utilizzando budello di bue o maiale. Viene prodotto in tre forme diverse: ovale, di circa 12 cm di lunghezza e 15 di diametro; cilindrica, piccola, di lunghezza variabile da 25-30 cm e diametro di 5 cm e cilindrica…