Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO
Focaccia di 1 kg circa, preparata con farina, acqua, lievito naturale e olio extravergine di oliva, sale grosso. Presenta forma allungata con solcature superficiali longitudinali.
METODO DI PRODUZIONE
Il lievito per la preparazione della Falia si ottiene con acqua, sale, poco lievito di birra e parte dell’impasto del giorno precedente. Poi, una volta lievitato l’impasto fino a raddoppiarne il volume, si aggiunge acqua, farina e lievito di birra. Anche questo impasto, inoltre, si lascia lievitare nell’impastatrice fino a raddoppiarne il volume, poi se ne recupera 1 kg e si lavora sul banco di legno o marmo fino ad ottenere una forma cilindrica lunga circa 40 cm. A questo punto, avviene un’ulteriore lievitazione avendo cura di disporre l’impasto lavorato, avvolto in teli di juta, all’interno di cassettoni di legno, e lasciandolo lievitare a temperatura ambiente fino a quando non avrà raddoppiato il proprio volume. Infine, la forma viene posta su un asse di legno e schiacciata con le mani a formare una focaccia. Sulla superficie si tracciano 4/5 linee
longitudinali, poi cosparse di olio exrtavergine di oliva e sale grosso. Si cuoce nel forno per 15 minuti a 270°C.
CENNI STORICI
La denominazione di Falia si affermò alla fine del XIX secolo ad indicare l’evoluzione di una pizza fatta in casa, in uso almeno dall’inizio del XVIII secolo, quando era tradizione a Priverno consumarla in campagna per il pranzo, soprattutto insieme ai broccoletti, ortaggi tipici di questa area dei Lepini. Secondo una versione popolare il suo nome deriva da una fornaia di Priverno che per la prima volta la creò, ossia del detto: “la fa Elia o Lia”; è stato poi nel tempo trasformato e pronunciato in “Falia”. Dal 1994 ogni anno, la prima domenica di febbraio, a Priverno si tiene la tradizionale Sagra della Falia coi broccoletti.
Territorio di produzione
Priverno (LT)