Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
Pianta resistente e rustica, ha spiga compatta con lemmi aristati e due file di spighette unite al rachide. L’altezza della pianta è mediamente 130 cm. La cariosside ha una dimensione simile a quella di un chicco di grano, forma ovoidale, a frattura bianca farinosa e rivestita da glume e glumelle che, essendo aderenti, rendono necessaria l’operazione di brillatura. Rispetto al frumento viene seminato più fitto e per la sua rusticità necessita di minori trattamenti chimici. La raccolta è leggermente più tardiva del frumento, normalmente a fine giugno. Il farro subisce la decorticatura e, se richiesto, la perlatura e la macinatura.
Referenze bibliografiche
- Pubblicazione della Confcommercio di Pesaro “ Le minestre di Fatto- piatti ritrovati”, Dante Musso, 1987.
Territorio di produzione
Provincia di Rimini.
Doppio concentrato di pomodoro PAT Emilia Romagna
Il doppio concentrato di pomodoro affonda le proprie radici agli inizi del ‘900 in Emilia Romagna, dove le aziende conserviere iniziarono a produrre i primi concentrati di pomodoro. Questo tipo di produzione nasceva da un’esigenza tutta italiana: quella di conservare inalterato nel tempo un prodotto deperibile come il pomodoro.
Patacucci PAT Emilia Romagna
Fragola di Romagna PAT
In Romagna la coltura della fragola si è sviluppata fortemente a partire dal secondo dopoguerra. Risale al 1961 il primo Convegno Nazionale della Fragola, anno in cui l’Emilia-Romagna era la leader a livello nazionale di questa coltura. Allora i fragoleti erano a pieno titolo inseriti nel paesaggio rurale dell’entroterra. A Gambettola si tiene ormai da ventotto anni la “Sagra della fragola”.