Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Frutto di grandi dimensioni (da cui il nome), schiacciati, buccia di colore verde con sfumature color porpora, polpa consistente, rossa, sapore dolce, mantiene la sua consistenza anche a maturazione; adatto a confetture e conserve.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
La pianta ha vigore elevato, molto produttiva; i fioroni di solito cadono prima di maturare; i fichi veri e prorpi compaiono da fine agosto a inizio di ottobre; richiede la caprificazione per una migliore qualità dei frutti Le metodiche di conduzione sono quelle tradizionali dei frutteti promiscui del napoletano.
Osservazioni sulla tradizionalità
Riportato nei trattati di frutticoltura del XIX secolo come cultivar diffusa nel napoletano, oggi praticamente ridotta a piante isolate negli orti urbani della città.
Territorio di produzione
Orti della provincia, area vesuviana, città di Napoli.
Fagiolo zolfariello PAT Campania
Ecotipo locale ad habitus indeterminato con seme di forma ovoidale-allungato, di piccole dimensioni, di colore paglierino chiaro, con una caratteristica nota zolfigna nel sapore; il baccello è di dimensioni medie, giallo crema a maturazione cerosa e giallo paglierino a maturazione piena, coltivato su file, tipicamente consociato a mais il cui stocco funge da tutore.
Nocciola San Giovanni PAT Campania
Paniedd’ r’ Sirino PAT Campania
I panieddi venivano preparati dai contadini del vallo di Diano e quindi venduti in occasione della festa della Madonna del Sirino, vicino Lagonegro, in Basilicata.
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