Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
Farina di castagne, acqua e un pizzico di sale, strutto/olio per friggere. Si prepara una pastella abbastanza morbida amalgamando farina di castagne, latte, acqua ed una presa di sale. Si prelevano cucchiaiate di tale pastella e si gettano a friggere nello strutto bollente. Oggi lo strutto può essere sostituito con olio. E’ questa una tipica preparazione della montagna reggiana ancor oggi assai gradita.
Un po’ di storia
La storia dei castagneti sull’Appenino Reggiano risale al tempo di Matilde di Canossa, che la stabilì, siamo nel 1126, per porre rimedio all’estrema indigenza degli abitanti dei colli, soggetti a frequenti carestie e penurie di cibo. Da quel momento la castagna, divenne un ingrediente onnipresente della cucina povera, soprattutto tra la gente di montagna. La facilità di conservazione e l’elevata versatilità di questo prodotto, permisero il suo riutilizzo in una grande varietà di ricette: nel territorio reggiano troviamo, infatti, le fritloc, frittelle a base di marroni e zucchero, versione tipicamente autunnale delle classiche frittelle di carnevale.
Referenze bibliografiche
- Iori Galluzzi M.A.–Iori N., Breve manuale del mangiar reggiano, Reggio Emilia, N. Iori, 1985.
Territorio di produzione
Provincia di Reggio Emilia, in particolare l’areale appenninico.
Canestrello di Brugnato PAT Liguria
Salame cotto e crudo di Sassello PAT
Il salame, sia cotto sia crudo, è un insaccato lavorato artigianalmente secondo una ricetta tradizionale della zona. A seconda del tipo di impasto e di budello, può subire una stagionatura variabile da uno a otto mesi.
Pane di patate di Pignone PAT
Pane ottenuto dall’impasto di farina e patate, di forma tonda o allungata e di piccole dimensioni: il suo peso massimo è infatti di mezzo chilo. Il colore è dorato, la crosta è molto saporita e racchiude un interno morbido.