Gallina collo nudo di corte padovana PAT Veneto

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto

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La gallina “collo nudo” è in grado di produrre molte uova grosse ed ha carne assai buona, concentrata soprattutto nel petto e nelle cosce. La caratteristica del collo nudo ne fa una razza originalissima. Cresta semplice, non molto sviluppata, dentellata irregolarmente, eretta sulla fronte da cui parte una calotta di penne che scendono ricoprendo la nuca. Il collo così denudato è in forte contrasto con la ricchezza della coda. È una razza resistente anche al freddo e la cresta non si ghiaccia neppure nei rigidi inverni. Ottima produttrice di uova e carne magra, ha pelle sottilissima e mancanza assoluta di grasso sotto cutaneo.

Questa razza avicola è rustica e viene allevata nelle corti lasciandola razzolare liberamente e nutrirsi di erbe, granaglie e mais. Oltre che per le uova molto apprezzate, la carne di questa gallina viene per lo più utilizzata per cotture a lesso.

Tradizionalità

L’origine di questa razza è incerta. C’è chi la vuole originaria dei Carpazi e chi, invece, di Sumatra o dell’isola di S. Maurizio. Nel nostro Paese la sua presenza è molto antica e non ci sono indicazioni da dove sia arrivata. I polli a “collo nudo” erano conosciuti già nell’Ottocento. Documenti risalenti a quel tempo, descrivono questa razza come molto feconda e capace di fornire carni squisite. Viene poi riferito anche il suo aspetto “.. tutt’altro che bella, anzi ributtante, per il suo collo nudo ricoperto di pelle rosa”. Era ed è apprezzata per la rusticità e per la produzione di uova.

Territorio interessato alla produzione: Provincia di Padova

Gallina dorata di Lonigo PAT Veneto

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Cotechino nostrano padovano PAT Veneto

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Gambero di fiume della Venezia Orientale PAT

Il gambero d’acqua dolce rappresenta senz’altro uno dei componenti di quella cultura popolare oggi in via di progressivo dissolvimento. Il gambero di fiume è noto da tempo immemorabile, tanto da divenire oggetto di una ricca iconografi a che trova conferma nella letteratura e nel folklore nazionale dalla seconda metà dell’Ottocento.

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