Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto
L’aspetto generale evidenzia un portamento elegante, un ciuffo ritto sulla testa e sporgente in avanti, barba o gorgiera, piumaggio morbido. Di questa razza, da sempre conosciuta come Schiata o Sciata di Polverara, esistono due varietà, quella bianca con rifl essi giallognoli e becco giallo roseo e quella nera lucente, entrambe senza cresta e senza barbuglio. Hanno tarsi verde salice nella bianca, e tendenti al colore piombo nella nera. Produce eccellente carne morata ed è buona ovaiola anche d’inverno, caratteristica molto apprezzata dalle famiglie di un tempo.
La gallina di Polverara è allevata all’aperto perché, notoriamente, si adatta male a vivere in gabbia. Data la buona sapidità e la consistenza delle carni, si presta a diversi usi culinari, alcuni dei quali tramandati da antiche tradizioni popolari, come la gallina lessa o la “gallina di Polverara col pien” (con il ripieno).
Tradizionalità
Tra le varie ipotesi sulle origini della “gallina di Polverara” quella più curiosa risale al XIV secolo, epoca in cui il Marchese Giovanni Dondi, di ritorno da un viaggio in Polonia, portò con sé dei polli dall’aspetto insolito: un ciuffo di penne sul capo, i favoriti (due ciuffi sotto gli occhi) e la barba. Dalla tenuta dei Dondi si ambientarono anche al circo stante territorio padovano producendo nuovi in croci e fra questi probabilmente anche la gallina di Polverara. Questa razza avicola è stata celebrata da poeti e scrittori. A partire dal primo ‘900 raggiunse una notevole diffusione e fama per le qualità della sua carne e il gradevole aspetto ma nonostante ciò la “Razza Polverara” dovette piegarsi ad interessi commerciali. Così questa specie rustica, che poco si adattava all’allevamento intensivo, si ridimensionò fino quasi all’estinzione; oggi grazie ad un attento processo di recupero e valorizzazione è stata dichiarata razza protetta dalla Comunità Europea e reintrodotta negli allevamenti familiari.
Territorio interessato alla produzione: Comune di Polverara e altre zone della provincia di Padova
Carne de fea afumegada o Carne di pecora affumicata PAT Veneto
Si tratta di carne di pecora, in particolare di agnello, agnellone o di castrato della razza autoctona locale Lamon. Il prodotto finito si presenta esternamente di consistenza compatta, di colore bruno scuro, con un profumo intenso di ginepro. Il colore al taglio è rosaceo. Il gusto è caratteristico, di sapore deciso e salato.
Anguilla marinata del Delta del Po PAT
Caciotta di Asiago PAT Veneto
La caciotta è un prodotto tipico delle malghe dell’altopiano di Asiago, confezionato da secoli dai malgari della zona. Grazie a semplici operazioni di caseificazione si ottiene un formaggio gustoso, di conservazione semplice, anche se non prolungata, che fa parte della tradizione alimentare della zona per la sua praticità e facilità di consumo.