Gubana PAT Friuli Venezia Giulia

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli Venezia Giulia

La gubana delle Valli del Natisone è anche il dolce tradizionale preparato in molte famiglie del Friuli (oggi anche in pasticcerie artigianali), con ricette derivanti dal prodotto tradizionale. Dolce di pasta lievitata a base di frutta secca cotto a forno. Forma tonda col caratteristico aspetto a chiocciola compatta.

Gubana PAT

A crudo il ripieno non dovrà essere inferiore al 40% del peso complessivo.

Gli ingredienti caratterizzanti (frutta secca) non dovranno essere meno del 25% del peso complessivo dopo cottura.

Materie prime usate (obbligatorie):

  •  farina di frumento
  •  zucchero (saccarosio)
  •  uva passa
  •  uova
  •  burro
  • olio di semi
  • noci
  • pinoli
  • latte
  • sale
  • limone, essenze o scorze grattugiato
  • vaniglia

materie prime ammesse e facoltative:

  • amaretti biscotti, o biscotti
  • grappa, liquori e distillati (sliwovitz)
  • cacao amaro in polvere
  • frutta candita (scorza d’arancia)
  •  miele
  •  mandorle e/o nocciole
  • margarina naturale vegetale
  •  malto

categoriaPATterritorioValli del Natisone e Cividale del Friuli.
metodo di lavorazione, conservazione e stagionatura

Si fa un impasto di farina, lievito, eventualmente anche con l’aggiunta di latte. Si lascia riposare per circa ½ ora. Con lo stesso lievito si fanno i riporti (da uno a quattro), nell’ultimo riporto si mescolano gli ingredienti, esclusa la frutta secca. Si impasta per circa quindici minuti. La metodica degli impasti è prerogativa di ogni singolo laboratorio, e può essere diverso per consentire all’artigiano di ottenere il suo migliore risultato in fatto di morbidezza e di durata della pasta dopo la cottura. Si prende un pezzo di pasta di circa ½ kg. e lo si stende a matterello o meccanicamente. Sul foglio ottenuto si stende uniformemente il ripieno preparato preventivamente e ottenuto con l’amalgama della frutta secca con zucchero, aromi e liquore. Si avvolge il foglio su se stesso ed il rotolo ottenuto viene avvolto a chiocciola per creare il caratteristico aspetto della gubana; il tutto viene posto in uno stampo tondo. Si fa lievitare il dolce fino ad ottenere la massima lievitazione. A questo punto la gubana viene posta in forno a circa 150/170°C per circa un’ora, variabile a seconda del peso.materiali, attrezzature usate per la preparazione e condizionamento

Attrezzature tipiche dei laboratori di pasticceria da forno e stampi in alluminio (impastatrici, formatrici, forno, etc.).locali di lavorazione, conservazione e stagionatura

I locali di lavorazione sono dei normali laboratori di produzione di prodotti dolciari, muniti di regolare autorizzazione sanitaria e non necessitano di deroghe strutturali e di attrezzature in quanto il prodotto non necessita di salvaguardia di flora microbica specifica.prove che il prodotto esiste da almeno 25 anni

Statuto del Consorzio per la tutela della Gubana delle Valli del Natisone del 24 marzo 1973 che comprova quantomeno 27 anni di produzioni omogenee e tradizionali.

Miele friulano di alianto PAT Friuli Venezia Giulia

Il Miele di Ailanto, prodotto nelle colline del Friuli Venezia Giulia, è un miele unico ottenuto dal nettare dei fiori dell’ailanto (Ailanthus altissima), una pianta originaria dell’Asia. Questo miele si distingue per le sue particolari caratteristiche organolettiche e per il suo sapore esotico

Leggi di +

Insaccati affumicati PAT Friuli Venezia Giulia

Oltre un secolo fa, fu Pietro Schneider che iniziò a firmare una modesta produzione Wolf di prosciutti affumicati, speck e altri salumi tipici della zona; i suoi numerosi segreti di abile norcino passarono quindi di generazione in generazione e proprio Giuseppe, un nipote, nel 1962 fece nascere a Sauris il prosciuttificio artigianale Wolf.

Leggi di +

Cjalzòns PAT Friuli Venezia Giulia

Nel volume “Vecchia e nuova cucina di Carnia”, Gianni Cosetti, cuoco di fama internazionale e punto di riferimento per qualunque ricerca sulla cucina carnica, racconta di un concorso da lui indetto tra le casalinghe nel 1973: 40 concorrenti, 40 ricette diverse. Si tratta di una “personalizzazione” della ricetta, attribuita in parte all’individualismo dei carnici, in…

Leggi di +

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *