– L’importanza dell’acqua
Le acque sotterranee, che rappresentano all’incirca il 99% delle acque dolci allo stato liquido della Terra e sono distribuite sull’intero pianeta, seppure irregolarmente, possono garantire alle società enormi vantaggi sociali, economici e ambientali, anche in relazione all’adattamento ai cambiamenti climatici. Dalle acque sotterranee proviene già la metà del volume dei prelievi idrici per uso domestico effettuati dalla popolazione globale e circa il 25% di tutti quelli destinati all’irrigazione, che alimentano il 38% delle terre irrigate a livello mondiale.
Tuttavia, nonostante la sua enorme importanza, questa risorsa naturale viene spesso trascurata e di conseguenza sottovalutata, mal gestita e addirittura sovrasfruttata. In un contesto di crescente scarsità idrica in numerose aree del mondo, non è più possibile ignorare l’enorme potenziale delle acque sotterranee e la necessità di una gestione attenta di questa risorsa.
I molteplici servizi offerti dalle acque sotterranee
La capacità delle acque sotterranee di offrire servizi vari dipende dalle caratteristiche specifiche della loro collocazione geografica, ed è influenzata in modo dinamico dai processi naturali e umani in corso.
Tali servizi includono:
- servizi di approvvigionamento, che consentono il prelievo di acque sotterranee per l’uso (umano) dell’acqua;
- servizi di regolazione, che riflettono la capacità degli acquiferi di regolare i regimi di quantità e qualità delle acque sotterranee;
- servizi di supporto, a sostegno degli ecosistemi dipendenti dalle acque sotterranee (GDE nell’acronimo inglese) e di altri elementi ambientali a queste collegati;
- servizi culturali, relativi alle attività di intrattenimento, alle tradizioni e ai valori religiosi o spirituali, associati a particolari aree piuttosto che ad acquiferi specifici.
Le acque sotterranee offrono inoltre diverse opportunità aggiuntive, quali ad esempio la crescita della produzione di energia geotermica, l’incremento delle capacità di stoccaggio al fine di migliorare la sicurezza idrica e l’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici.
Le sfide
La riduzione delle riserve di acque sotterranee si verifica quando il deflusso supera la ricarica. Per quanto la variabilità del clima e i cambiamenti climatici svolgano certamente un ruolo rilevante in questo senso, nella maggior parte dei casi l’impoverimento delle riserve di acque sotterranee nel lungo periodo è conseguenza di prelievi intensivi. A livello globale, si registra un tasso aggregato di riduzione delle riserve di acque sotterranee particolarmente elevato: secondo le stime, all’inizio di questo secolo le cifre oscillavano tra 100 e 200 chilometri cubi all’anno (una percentuale compresa tra il 15% e il 25% circa del totale dei prelievi di acque sotterranee).
L’inquinamento delle acque sotterranee riduce la possibilità di utilizzo delle stesse come acqua potabile, e al contempo influenza negativamente gli ecosistemi che da esse dipendono. Sono numerose le fonti antropogeniche di inquinamento delle acque sotterranee: esse si collocano per la maggior parte sulle superfici dei terreni o nelle immediate vicinanze; tuttavia numerose altre fonti immettono sostanze inquinanti al di sotto della superficie, a profondità talvolta considerevoli. L’inquinamento derivante dall’agricoltura è molto comune; si tratta di una fonte diffusa di inquinamento che spesso causa la presenza di notevoli quantitativi di nitrati, pesticidi e altri fitofarmaci. L’inquinamento delle acque sotterranee è un processo praticamente irreversibile: una volta inquinati, gli acquiferi tendono a rimanere in tale condizione.
In un contesto di crescente scarsità idrica in numerose aree del mondo, non è più possibile ignorare l’enorme potenziale delle acque sotterranee e la necessità di una gestione attenta di questa risorsa
La governance delle acque sotterranee
I processi di governance delle acque sotterranee prevedono l’attuazione di misure di gestione e pianificazione, nonché di politiche idriche. La governance si svolge su molteplici scale e livelli geografici, ad esempio a livello regionale e transfrontaliero. La gestione delle acque sotterranee, d’altro canto, è orientata all’azione: si concentra su attività pratiche e su interventi quotidiani e si svolge prevalentemente a livello micro e meso.
Poiché le acque sotterranee vengono spesso considerate come una risorsa privata (ovvero strettamente legata alla proprietà del relativo terreno e in alcune giurisdizioni come vera e propria proprietà privata), la regolamentazione e la governance o gestione dall’alto presentano delle difficoltà. È essenziale che i governi assumano appieno il proprio ruolo di custodi delle risorse, essendo le acque sotterranee un bene comune.
Le leggi e le norme nazionali regolamentano l’accesso alle acque sotterranee e le attività umane che possono avere un impatto sulla loro qualità. Ulteriori strumenti giuridici rilevanti sono quelli che: garantiscono l’accesso alle risorse idriche per necessità essenziali, nel rispetto del diritto umano all’acqua; consentono l’accesso alle acque sotterranee per fini di sostentamento e di produzione su piccola scala; regolano quegli usi dei terreni che possono essere dannosi per i naturali processi di ricarica e di deflusso delle acque sotterranee; regolano la costituzione e il funzionamento di associazioni di utenti di acque sotterranee in merito alle responsabilità relative all’assegnazione, al monitoraggio e alla formulazione di politiche.
I quadri giuridici devono inoltre prevedere la protezione delle aree di deflusso e di ricarica, così come delle aree circostanti i pozzi per l’approvvigionamento idrico, oltre alle norme relative al rendimento sostenibile, ai controlli dei prelievi e ai regolamenti sull’uso congiunto.
In alcune giurisdizioni le acque sotterranee sono soggette a regolamenti che riguardano anche le acque superficiali, inclusi i fiumi. In caso di conflitto tra i diritti relativi alle acque sotterranee e quelli riguardanti le acque superficiali (ad esempio nel caso di un corso d’acqua che si stia prosciugando a causa di intense attività di pompaggio delle acque sotterranee nelle vicinanze, e viceversa), è prevista una modalità di gestione congiunta.
Le fonti puntuali di inquinamento possono essere regolamentate attraverso il rilascio di permessi, come pure tramite norme generali relative alla qualità degli effluenti e/o delle acque circostanti. L’inquinamento da fonti non puntuali, diffuse o di difficile identificazione richiede misure di prevenzione, ad esempio la regolamentazione degli usi dei terreni e/o l’imposizione di migliori pratiche agricole e ambientali