Caratteristiche botaniche:
Nome comune: Ibisco asiatico
Famiglia: Malvaceae
Pianta monoica/dioica: monoica
Portamento: arbustivo
Foglie: decidue, di tipo semplice, con lamina ovata e lobata, lunga 5 – 7 cm, con 3 lobi ben incisi ad apice acuto e margine denticolato. Di colore verde scuro nella pagine superiore e verde chiaro in quella inferiore
Fiori: ermafroditi, inseriti singolarmente nel parte medio-alta dei rametti. Dotati di 5 petali colorati con colori che variano dal bianco, al rosa-rossastro, al violetto o bluastro
Frutti: capsula ovoidale di 1.5 – 3 cm di lunghezza
Periodo di dispersione del polline: G F M A M G L A S O N D
Impollinazione: entomofila
Rustiche e resistenti al freddo, a foglie decidue, dalla ricca fioritura estiva con fiori bianchi, rosa, viola e lilla, coltivate anche ad alberello, vengono utilizzate come piante ornamentali nei giardini e nei vasi sui terrazzi, come alberelli isolati o per la realizzazione di siepi fiorite.
L’arbusto è rustico e dal portamento molto ramificato, ha foglie di forma ovale e colore verde scuro, con il margine dentato o trilobate. Può crescere fino a 3 metri di altezza.
Da luglio a ottobre produce fiori larghi circa 7–8 cm dalle tonalità variabili dal bianco al porpora. I fiori durano un giorno circa, ma vengono continuamente sostituiti.
È pianta visitata dalle api sia per il nettare che per il polline
Tollera temperature fino a -20 °C, ma gradisce climi caldi e temperati. Non ama l’ombra, e per la fioritura migliore necessita di esposizione in pieno sole. Non richiede particolari potature. Si riproduce per semina (ma con risultati non prevedibili sul colore per via dell’ibridazione) o per talea.
È il fiore nazionale della Corea del Sud, dove viene coltivato da tempo immemore, sia come pianta ornamentale che per farne tisane. Dal 1963 compare nello stemma nazionale.
Importata dall’Asia nel XVI secolo, si diffuse in Europa, dove in un primo momento venne ritenuta pianta da serra, e solo successivamente, verso la fine del 1600, pianta da piena terra. Dall’Inghilterra giunse alle colonie americane, dove viene spesso chiamata “Rosa di Sharon”.