Questo è l’esempio più eccezionale e intatto di un insediamento troglodita nella regione mediterranea, perfettamente adattato al suo terreno ed ecosistema. La prima zona abitata risale al Paleolitico, mentre gli insediamenti successivi illustrano una serie di tappe significative della storia umana. Matera si trova nella regione meridionale della Basilicata.
Eccezionale valore universale
Situato nella regione meridionale italiana della Basilicata, I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera comprende un complesso di case, chiese, monasteri ed eremi costruiti nelle grotte naturali della Murgia. Su una superficie di 1.016 ettari, questo insediamento troglodita straordinario e intatto contiene più di mille abitazioni e un gran numero di negozi e laboratori.
La proprietà fu occupata per la prima volta durante il Paleolitico e mostra prove di una continua occupazione umana attraverso diversi millenni fino ai giorni nostri, ed è armoniosamente integrata nel terreno naturale e nell’ecosistema.
Il sito è composto dagli antichi rioni della città di Matera e dal Parco delle Chiese Rupestri che si estendono sulla Murgia, un altopiano calcareo caratterizzato da profonde fessure di faglia, anfratti, rocce e grotte.
La morfologia del territorio, caratterizzata da profondi burroni (gravine) e spogli altipiani, integrati con antiche chiese rupestri, orme di pastori segnati da pozzi e masserie fortificate, forma uno dei paesaggi più suggestivi del Mediterraneo.
Il sito fu occupato per la prima volta dal Paleolitico al Neolitico con l’occupazione delle grotte naturali che si intensificò a partire dall’VIII secolo, quando la città iniziò a superare i confini delle mura difensive di età romana e costruite intorno alla parte della città chiamata Civita, che fu il primo nucleo abitato.
Le prime case dell’insediamento erano semplici grotte racchiuse da un muro di blocchi scavati sui due grabiglioni, Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Una cattedrale romanica fu costruita sulla Civita tra i due Sassi nel XIII secolo.
Il centro storico conserva la distinzione di questi i due rioni, il Barisano e il Caveoso, e comprende anche il quattrocentesco quartiere Casalnuovo e l’ossatura seicentesca della città denominata “Piano”.
I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera rappresentano un eccezionale esempio di insediamento rupestre, adattato perfettamente al suo contesto geomorfologico e al suo ecosistema e che mostra continuità per più di due millenni.
La città e il parco costituiscono un eccezionale esempio di insieme architettonico e paesaggistico che illustra una serie di fasi significative della storia umana.
La città e il parco rappresentano un eccezionale esempio di insediamento umano tradizionale e di uso del suolo che mostra l’evoluzione di una cultura che ha mantenuto nel tempo un rapporto armonioso con il suo ambiente naturale.
Integrità
Il Patrimonio dell’Umanità comprende i Sassi di Matera e il Parco delle Chiese Rupestri, che insieme racchiudono le caratteristiche culturali, i siti e i monumenti caratteristici che sono alla base dell’eccezionale valore universale della proprietà.
Questo include l’antico centro urbano e l’altopiano sul lato opposto del burrone che mostrano prove di insediamento umano per oltre 2000 anni.
Esiste una zona cuscinetto designata intorno alla proprietà Patrimonio dell’Umanità per proteggere gli immediati dintorni di Sassi dallo sviluppo insensibile.
Autenticità
I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera detengono un alto grado di autenticità. L’insediamento rupestre mostra testimonianze di continue occupazioni dalla preistoria fino alla metà del XX secolo.
Ci fu qualche interruzione quando l’intera popolazione dei Sassi fu trasferita negli anni ’50. L’evacuazione è stata intrapresa al fine di migliorare i servizi igienico-sanitari e ristrutturare gli antichi quartieri.
Mentre l’abbandono della zona ha portato ad un certo degrado, il ritorno di persone dagli anni ’80 ha ripristinato l’uso e la funzione tradizionali della proprietà, e ringiovanito lo spirito e l’atmosfera del luogo.
Requisiti di protezione e gestione
Il patrimonio dei Sassi e del Parco delle Chiese Rupestri è vincolato dal regolamento nazionale per la tutela e la conservazione dei beni culturali (D.lgs 42/2004, codice dei beni culturali e del paesaggio).
Tale normativa nazionale richiede la preventiva approvazione delle competenti Soprintendenze degli Uffici locali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per qualsiasi intervento o attività che impatta sulla proprietà.
La maggior parte dell’area storica è di proprietà dello Stato e locata al Comune di Matera ai sensi della Legge 771/1986. La legge delega al Comune la responsabilità diretta della gestione dell’area storica. La legge 771/1986 ha stabilito due piani urbanistici per la corretta fruizione dell’area. Definiscono le regole e le modalità degli interventi e della locazione autorizzata, a tutela del recupero architettonico, urbanistico, ambientale ed economico dei quartieri dei Sassi e dell’Altopiano.
Il secondo piano ha un accento particolare sullo sviluppo residenziale come mezzo per riabilitare i Sassi e ristabilire una popolazione residenziale locale. Il Comune ha istituito un apposito dipartimento, “Ufficio Sassi”, in collaborazione con diversi uffici locali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per gestire la pianificazione del patrimonio dell’umanità.
L’Ufficio Sassi svolge una serie di attività tra cui garantire il rispetto della normativa sul commercio edile per edifici sia pubblici che privati all’interno del patrimonio dell’umanità; amministrazione di edifici demaniali italiani; stanziamento di tasse per il restauro di edifici e monumenti privati e pubblici; nonché l’identificazione della documentazione storica per migliorare la conoscenza del sito.
Il Comune di Matera dispone di altri uffici che si occupano di turismo e cultura che, in collaborazione con l’Ufficio Sassi, individuano e mettono in pratica strategie di accesso turistico e di celebrazione culturale del sito. La Legge speciale 771, ha portato alla definizione di un piano di gestione tra privati e soggetti pubblici per assicurare la conservazione architettonica, urbanistica, ambientale ed economica degli antichi rioni dei Sassi e per salvaguardare l’altopiano murgiano.
L’immobile gode di ulteriore tutela regionale con Legge 11/1990 della Regione Basilicata. La legge ha istituito l’Ente del Parco Naturale Storico Archeologico delle Chiese Rupestri di Matera. Questa istituzione fornisce protezione per circa 6.500 ha per proteggere efficacemente lo spazio naturale aperto e i siti archeologici della Murgia, compreso il recupero e la valorizzazione di aree di archeologia preistorica e storica.
Questa legge prevede inoltre la protezione, conservazione, salvaguardia, valorizzazione e gestione dell’habitat rupestre, degli ecosistemi naturali, delle comunità biotiche e del loro habitat, dei biotipi e delle formazioni geologiche, geomorfologiche e speleologiche rilevanti, dei corsi d’acqua e dei relativi sistemi idrologici. Inoltre, la legge prevede l’istruzione e la promozione di attività di conservazione che promuovano e facilitano l’organizzazione del turismo economico e produttivo allo sviluppo sostenibile del Parco.
Prevede inoltre la conservazione dei valori antropologici aborigeni, con particolare riferimento agli insediamenti rurali.
Tali disposizioni sono integrate nel Piano per il Parco disciplinato dalla stessa legge regionale. Il Parco delle Chiese Rupestri gode di una tutela aggiuntiva ai sensi della Legge Regionale 2/1998 che prevede la collaborazione con l’ente di gestione del Parco, che pianifica e realizza le attività e gli interventi necessari per attuare i piani del Parco.
C’è bisogno di vigilanza rispetto allo sviluppo nella zona cuscinetto tra I Sassi e la moderna città di Matera per garantire che non ci siano impatti negativi sui quartieri antichi. L’aumento del turismo nel sito può anche avere un impatto negativo sulla presentazione e sull’atmosfera della proprietà e dovrebbe essere regolato attraverso la gestione dei visitatori.
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