I venti frutti dimenticati ViVi green

I VENTI FRUTTI DIMENTICATI

SPECIE: ALBICOCCA
REGIONE: VALLE D’AOSTA
FRUTTO: ALBICOCCA BULIDA

L’ALBICOCCA BULIDA cresce su una pianta molto robusta di origine spagnola. Questa è diffusa in varie regioni, tra cui la Valle d’Aosta, dove, nonostante la poca superficie coltivabile disponibile, si ottiene una discreta produzione. I suoi frutti hanno una buccia giallo arancione con piccoli puntini marroni, sono facilmente deperibili dopo la raccolta quindi è meglio consumarle fresche, o come ingredienti per preparare macedonie, succhi di frutta e dolci.

SPECIE: ALBICOCCA
REGIONE: LIGURIA
FRUTTO: ALBICOCCA VALLEGGIA

L’ALBICOCCA VALLEGGIA è coltivata in Liguria, dove gli albicoccheti si trovano sia nella zona costiera che in quella collinare fino ai 300 m. La denominazione “Valleggia” riprende il nome della località situata al centro dell’area di produzione tipica. La pianta è vigorosa e longeva, con produzione costante, anche per la fioritura tardiva e graduale. Il frutto, caratterizzato dalla polpa soda, dolce e aromatica, ha una buona resistenza ai trasporti, anche per questo un tempo veniva esportata in Germania e Svizzera, mentre attualmente viene inviata in prevalenza al mercato ortofrutticolo locale e all’industria alimentare.

SPECIE: ARANCIA
REGIONE: SICILIA
FRUTTO: ARANCIA DI PANTELLERIA

L’ARANCIA DI PANTELLERIA ha la particolarità di essere coltivata esclusivamente all’interno dei “giardini” di Pantelleria, strutture in pietra, soprattutto di forma circolare, all’interno delle quali viene coltivato un albero di agrume, un arancio o più raramente un limone. Purtroppo oggi molti giardini di Pantelleria non ricevono più la manutenzione e molte varietà locali di alberi da frutto coltivati per secoli si stanno perdendo. I frutti maturano a novembre/dicembre, hanno la buccia sottile, e ne esistono due varietà, una dal sapore più dolce e una più amaro

SPECIE: ARANCIA
REGIONE: CALABRIA
FRUTTO: ARANCIA DOLCE-ESSENZA
L’ARANCIA DOLCE-ESSENZA appartiene al gruppo delle arance Biondo Comune, che ha predominato nella storia dell’agrumicoltura italiana, specie in Calabria. Questa varietà si caratterizza per la notevole dolcezza, dovuta al ridotto contenuto di acidi. Si tratta di arance di ottimo sapore particolarmente adatte alle spremute. Rispetto ad altre varietà, ha un’epoca di maturazione tardiva (aprile), ma grazie alla lunga permanenza sull’albero è possibile conservarle per lungo tempo dopo la raccolta.

SPECIE: CILIEGIA
REGIONE: EMILIA ROMAGNA
FRUTTO: CILIEGIA DI VIGNOLA

La CILIEGIA DI VIGNOLA (Comune in provincia di Modena) è una specialità dell’Emilia Romagna. La cerasicoltura (coltivazione della ciliegia) è particolarmente sviluppata nel territorio emiliano-romagnolo, e risale probabilmente al tempo della dominazione romana. La Ciliegia di Vignola, insieme a altri frutti tipici della zona, è tutelata da un Consorzio fin dagli anni ’60, e nel 2013 ha ottenuto il marchio I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta).

SPECIE: FICO
REGIONE: LOMBARDIA
FRUTTO: FICO BRIANZOLO

Sebbene il fico sia una pianta tipicamente mediterranea e diffusa, in Italia, nelle regioni meridionali a clima più caldo, sono stati fatti molti tentativi per coltivarlo anche in climi più freschi di quelli originari. Nel caso del FICO BRIANZOLO, in Lombardia, l’impresa è riuscita! Descritto già nell’Ottocento, il Fico della Brianza si può far essiccare sulla pianta, caratteristica che lo rende molto adatto all’essiccazione. Un tempo si usava infilzare i frutti in un giovane ramo di salice che, chiuso ad anello, veniva poi appeso ad essiccare a una trave. In tal modo i fichi si conservavano fino a Natale.

SPECIE: LIMONE
REGIONE: CAMPANIA
FRUTTO: LIMONE LUNARIO QUATTRO STAGIONI

La caratteristica principale del LIMONE LUNARIO QUATTRO STAGIONI è che fiorisce e genera i suoi frutti durante tutto l’anno. Il limone lunario può essere una pianta decorativa anche per balconi, perché i suoi fiori sono delicatamente bianchi, mentre i suoi frutti sono di un colore giallo intenso, tipico del limone! Un’altra caratteristica è che, a seconda della stagione, la stessa pianta può generare frutti di differente dimensione. Nel consumo alimentare, di solito viene utilizzato per la produzione di spremute, gelati, sorbetti, liquori e altro.

SPECIE: MANDORLA
REGIONE: SARDEGNA
FRUTTO: MANDORLO ARRUBIA

Il MANDORLO ARRUBIA è la varietà più diffusa tra le mandorle endemiche della Sardegna. La coltivazione del mandorlo sull’isola è praticata fin dall’antichità, tanto che all’inizio del secolo scorso esso era la pianta da frutto più diffusa. A partire dagli anni ’50 purtroppo è cominciato il declino, ma negli ultimi anni vi è stato un certo impegno per il rilancio di questa qualità locale. I frutti sono utilizzati soprattutto nella preparazione dei dolci tradizionali sardi (torrone amaretti, confetti e tanti altri), costituendone spesso l’ingrediente di base.

SPECIE: MELA
REGIONE: MOLISE
FRUTTO: MELA LIMONCELLA

La MELA LIMONCELLA è la mela più caratteristica e radicata in Molise, presente fin da quando il territorio era abitato dalle popolazioni sannitiche, precedenti alla dominazione romana. È chiamata “limoncella” perché per forma, colore e sapore ricorda il limone, ma in alcune località molisane è denominata anche melangella o melangino perché simile ad un piccolo melone giallo. Un tempo era la “Mela di Natale”, poiché, maturando nel periodo da ottobre a novembre, non mancava mai sulla tavola durante le feste natalizie. Come tutte le mele “antiche”, questa varietà è molto ricca di vitamine e sostanze anti-ossidanti.

SPECIE: MELA
REGIONE: TRENTINO ALTO ADIGE
FRUTTO: MELA ROSA DI CALDARO

La MELA ROSA DI CALDARO fa parte delle mele rosa o della rosa, un gruppo molto vario ed eterogeneo diffuso da tempo immemorabile in tutta Italia. La mela di Caldaro era la varietà più apprezzata in Trentino
Alto Adige, ma era diffusa anche in altre regioni del Nord e in Austria. Nonostante l’alta produttività, in tempi recenti è stata sostituita da altre varietà, probabilmente a causa della buccia spessa. È resistente al freddo invernale, matura a fine ottobre, ma dà il suo meglio fino a Natale restando croccante e succosa, dopodiché diventa più tenera.

SPECIE: MELA
REGIONE: MARCHE
FRUTTO: MELA ROSA DEI MONTI SIBILLINI

La MELA ROSA DEI MONTI SIBILLINI è una varietà tradizionale marchigiana esistente fin dall’antichità e coltivata nelle zone collinari. Le piante resistono bene al freddo e i frutti non hanno bisogno di particolari trattamenti antiparassitari Un tempo le mele rosa erano ricercate per la loro durata: raccolte all’inizio di ottobre, infatti, si conservano perfettamente fino ad aprile. Pur essendo molto buone, risultano poco appariscenti e per questo non riescono a competere con le mele moderne presenti sul mercato, più grandi, regolari e dai colori brillanti. Oggi però la Comunità Montana dei Monti Sibillini sta cercando di recuperare la coltivazione di questa varietà, perfetta per la preparazione di torte e dolci, oltre che il consumo al naturale.

SPECIE: OLIVA
REGIONE: VENETO
FRUTTO: TONDA DI VILLA

La TONDA DI VILLA, insieme all’Olivo Matosso, è tra le poche varietà di olivo indigene dell’Italia settentrionale il cui territorio, per motivi climatici, non è molto adatto alla coltivazione di questa specie. Sembra siano stati i coloni romani a introdurre l’olivo in Veneto, assegnando i territori conquistati ai propri soldati. Dalle piante antenate sono state ottenute le varietà attuali che, rispetto ad altre, hanno una certa resistenza alle temperature inferiori allo zero. Dalle olive di questa varietà si ricavano vari oli extravergini con marchi di qualità.

SPECIE: PERA
REGIONE: UMBRIA
FRUTTO: PERA BRIACA

La PERA BRIACA, o Cocomerina, è una varietà antica, coltivata nella zona della Valtiberina, e caratterizzata dalla polpa succosa, zuccherina e rossa come se fosse imbevuta di vino (da cui il nome “Briaca”, cioè ubriaca). Il periodo di raccolta è alla fine di agosto, ed è adatta ad un consumo immediato, in quanto non si conserva a lungo. La salvaguardia di questa varietà è oggi affidata alla Fondazione “Archeologia Arborea”, che la coltiva, insieme ad altre 400 piante antiche, in un frutteto che si trova nel paesino di S. Lorenzo di Lerchi (PG).

SPECIE: PERA
REGIONE: BASILICATA
FRUTTO: PERA SIGNORA

La PERA SIGNORA è un frutto delicato nel profumo e nella consistenza, da mangiare al momento della raccolta e ideale sia messa sotto sciroppo, sia in marmellate oppure essiccata. Attualmente, pur essendo coltivata in una piccola zona (la Val Sinni), si sta cercando di recuperare la sua produzione, sia per il valore storico culturale che per l’importanza che questo frutto ha avuto nell’alimentazione e nell’economia delle famiglie contadine.

SPECIE: PERA
REGIONE: ABRUZZO
FRUTTO: PERA TRENTATRÉ ONCE

La PERA TRENTATRÉ ONCE è un frutto antico, già conosciuto nel Settecento. Il suo nome probabilmente si riferisce al suo peso medio piuttosto elevato (trentatre once corrispondono a circa 900 grammi!). Si tratta infatti di una varietà invernale, con frutti molto grandi, di forma ovoidale, con una polpa abbastanza consistente e un sapore gradevole. La pera trentatré once viene ancora prodotta nel Parco della Majella e nella provincia di Chieti.

SPECIE: PESCA
REGIONE: FRIULI VENEZIA GIULIA
FRUTTO: PESCA ISONTINA

La PESCA ISONTINA prende il nome dalla valle dell’Isonzo, dove questa varietà viene tuttora coltivata. È apprezzata per le sue caratteristiche: produttività abbondante e costante, polpa soda, gialla e profumata. Nonostante ciò essa è a rischio di estinzione, in quanto nelle coltivazioni intensive vengono preferite altre cultivar. Alcuni esemplari di pesco isontino sono conservati nella Banca del germoplasma presso l’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Roma.

SPECIE: SUSINA
REGIONE: PUGLIA
FRUTTO: SUSINA GABBALADRO

La SUSINA GABBALADRO appartiene alla specie Prunus domestica, o susino europeo, i cui frutti si chiamano susine o prugne. La Susina Gabbaladro, coltivata in Puglia, è senz’altro la varietà migliore di questo frutto. Si chiama così perché il colore della buccia rimane verde anche quando è matura, pertanto “inganna il ladro” che crede che sia ancora acerba! Le susine, ricche di vitamine e sali minerali, possono essere consumate in mille modi: fresche, essiccate, in marmellate, grappe e nei piatti a base di carne.

SPECIE: SUSINA
REGIONE: PIEMONTE
FRUTTO: SUSINA RAMASSIN

La SUSINA RAMASSIN, o in italiano Damaschina, cioè di Damasco, è diffusa nella parte sud-occidentale del Piemonte. La pianta che la produce è rustica e resistente, pertanto non richiede particolari cure né l’uso di prodotti fitosanitari. Le susine Ramassin sono buone sia fresche che essiccate o sciroppate, ma sono usate anche per confezionare confetture e liquori.

SPECIE: UVA
REGIONE: TOSCANA
FRUTTO: UVA VECCHIA

Photo by S. GUIDI

L’UVA VECCHIA è un vitigno antico, un tempo diffuso nelle campagne toscane, specie nella zona di Pisa. È una varietà che produce grappoli di piccole dimensioni con chicchi rosati, dolci e di gradevole sapore, sebbene con una buccia abbastanza dura. Si tratta di viti molto rustiche, poco esigenti dal punto di vista agronomico, che però sono state soppiantate da vitigni più produttivi. La sua coltivazione potrebbe essere rilanciata, soprattutto per la produzione di vini rosati biologici.

SPECIE: UVA
REGIONE: LAZIO
FRUTTO: UVA PERGOLESE DI TIVOLI

Photo by S. GUIDI

L’UVA PERGOLESE DI TIVOLI prende il nome dal pergolato, una tettoia su cui il vitigno si arrampica, che crea un ambiente fresco anche nei mesi estivi. La Pergolese è una delle più antiche uve da tavola, conosciuta già nell’antica Roma. Oltre che nel Lazio, si trova anche nel Gargano (Puglia) e nel Salento. È usata prevalentemente come uva da tavola, e può maturare anche nel periodo natalizio, durante il quale si mangia come buon auspicio per l’anno nuovo!

Fonte isprambiente.gov.it

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