– SCARICA in formato PDF DISCIPLINARE CAPPERO DI PANTELLERIA IGP
Il Cappero di Pantelleria IGP deriva dalla lavorazione di capperi della specie botanica “capparis spinosa”, varietà “inermis” cultivar nocellara. Quando è immesso al consumo, il cappero è color verde quasi senape ed emana un forte aroma di sale marino (presente per il 25%), senza presenza di muffa o altri odori estranei.
Metodo di coltivazione
Il disciplinare prevede che le piantine di cappero siano impiantate a circa 2,5 m di distanza lungo la fila e di 2,5 m di distanza tra le file, con una densità di n° 2000 piante per ettaro. Per acquisire l’aroma di sale marino, i capperi sono sottoposti al processo di salatura che avviene nell’isola di Pantelleria. Il procedimento si divide in due fasi: la prima, che prevede l’aggiunta di sale dal 30% al 40% della massa di capperi e il lavaggio per eliminare l’acqua di vegetazione prodotta con la salatura; la seconda, invece, prevede l’aggiunta di sale dal 20% al 25% del peso della massa dopo l’eliminazione dell’acqua di vegetazione.
Etichettatura
Il Cappero di Pantelleria è immesso in commercio con l’etichettatura secondo quanto stabilito dall’articolo 7 del disciplinare che prevede che le diciture “Cappero di Pantelleria” e “Indicazione Geografica Protetta” siano nei medesimi caratteri di stampa, dimensioni, e colorimetria.
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