La biodiversità racchiude l’immenso patrimonio biologico formatosi nel corso dell’evoluzione della Terra. Esso è custodito nell’aria e nel suolo, nei fiumi, nei mari e negli oceani, ed è costituito da tutte le forme di vita che li abitano, vegetali e animali. Sono proprio alcune di esse, opportunamente selezionate e conservate, che hanno permesso alle grandi civiltà, così come alle piccole comunità, di nascere, prosperare e sviluppare propri usi e costumi, tra cui rientrano anche le abitudini alimentari.
La biodiversità, intesa in tutte le sue molteplici forme, offre molti servizi all’uomo: nutrimento (vegetali e animali), fibre naturali per tessuti (cotone, lana…), materie prime (legno e minerali fossili) e influenza la nostra vita quotidiana in molti altri aspetti meno evidenti. La vegetazione, ad esempio, oltre ad essere la più grande fonte di ossigeno per il pianeta, contribuisce a regolare il ciclo dell’acqua, riduce il rischio di eventi estremi come le inondazioni o le siccità, mantiene un corretto grado di umidità nell’atmosfera e introduce composti organici nel suolo rendendolo più fertile, oltre a contenerne l’erosione, trattiene il terreno con le radici impedendo smottamenti, salvaguarda le rive dei fiumi.
Alcuni ambienti nel mondo sono particolarmente ricchi di biodiversità: le barriere coralline, le foreste tropicali e gli estuari dei fiumi ospitano circa la metà degli esseri viventi del pianeta, anche se ricoprono soltanto il 6% della superficie terrestre. La biodiversità è per l’umanità anche un patrimonio culturale, i cui elementi (la lingua, le tradizioni, ecc.) hanno un valore etico e sociale specifico per ciascuna civiltà e cultura
Definizione di biodiversità
La biodiversità (dall’inglese “bio-diversity”) è in generale la varietà di forme di vita vegetali e animali
presenti sulla Terra. In particolare, si può riferire sia alla varietà genetica tra gli individui di una stessa
specie, sia alla varietà di specie presenti in una certa regione, sia infine ai diversi ecosistemi che ci
sono nel nostro Pianeta.
La biodiversità degli ecosistemi è in pratica la differenza di forme di vita che si possono trovare per
esempio nelle foreste, le barriere coralline, gli ambienti sotterranei, il deserto. Se questi ambienti
scompaiono o vengono modificati si rischia l’estinzione delle specie che vi abitano
La biodiversità, in sostanza, è la ricchezza di forme di vita, animali e vegetali, presenti in un certo ambiente o un certo luogo, dai grandi ecosistemi (mari e oceani, foreste, fiumi) a quelli più piccoli come il nostro giardino di casa
L’Italia inoltre ha anche elaborato una Strategia Nazionale per la Biodiversità (2011-2020), cioè un piano di azioni e interventi che hanno lo scopo di difendere la biodiversità. Il principio fondamentale è che il benessere umano dipende dai servizi forniti dalla natura; pertanto è necessario limitare il più possibile lo sfruttamento delle risorse naturali. Infatti è proprio grazie alla ricchezza di biodiversità che possiamo ricavare dalla natura il cibo, l’acqua, l’energia e le risorse per vivere. Basti pensare che circa un terzo del cibo che mangiamo proviene da piante impollinate da oltre 100.000 specie diverse di api, mosche, farfalle, coleotteri e uccelli!
Fra gli strumenti che aiutano la biodiversità, svolgono un ruolo fondamentale le Aree Protette (parchi, riserve). Esse hanno lo scopo di tutelare gli ecosistemi naturali, limitando la presenza e soprattutto le attività umane dannose. In particolare, in queste aree vengono preservate determinate specie animali e vegetali, tra cui anche molte varietà agrarie locali e rare, di grande importanza per l’alimentazione umana ma che se non protette rischierebbero di scomparire
L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di Aree Protette, più di mille, tra Riserve Naturali, Parchi Regionali, Nazionali, Aree Marine Protette, ecc. A queste si aggiungono le aree della Rete Europea Natura 2000, in cui sono tutelati gli habitat e le specie animali più in pericolo di estinzione.
LA RETE DELLA BIODIVERSITÀ: TUTTO È CONNESSO
L’improvvisa scomparsa degli alveari potrebbe provocare la perdita di prodotti comuni nella nostra alimentazione, in particolare di specie quali mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, che dipendono del tutto o in parte dalle api per la riproduzione dei frutti, tramite l’impollinazione. Ma le api sono utili, indirettamente, anche per la produzione della carne e per l’azione impollinatrice che svolgono nei confronti di piante foraggere come l’erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati in cui pascolano gli animali da allevamento. Anche la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l’aglio, la carota, i cavoli e la cipolla, si possono riprodurre grazie alle api
Fonte: Biodiversità e frutti dimenticati delle Regioni Italiane ISPRA
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