Jambon a’ la brace SAINT-OYEN (JAMBON A’ LA BRAISE SAINT-OYEN) PAT Valle d’Aosta

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Valle d’Aosta

Lo Jambon à la braise è un prosciutto cotto, leggermente affumicato, cosparso con un battuto di erbe aromatiche e spezie. Lo Jambon è ricavato dalla coscia di suino italiano, proveniente dalla Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna.

La coscia è sottoposta ad una cottura di sedici ore circa in una stufa a secco, in modo che la temperatura nel cuore del prodotto raggiunga quasi 70 °C, garanzia di salubrità del prodotto. Dopodiché viene cosparsa con acqua e miele valdostano e si procede alla fase di cottura alla brace. Durante questa fase, il prosciutto è annaffiato con sugo a base di vino bianco, Petite Arvine, vitigno autoctono valdostano.

Erbe, lunghe ore di cottura, tipologia di miele non bastano a rendere questo prodotto così particolare; il fuoco stesso che scalda la griglia è alimentato da legno locale, abete, larice, pino silvestre, ontano o frassino provenienti dai comuni dell’alta Valle del Gran San Bernardo… Il fumo porta con sé tutta l’essenza dei boschi che circondano Saint-Oyen, dando quel “tocco in più” a questo prosciutto cotto.

Olio di noci PAT Valle d’Aosta

Al giorno d’oggi l’olio di noci è ottenuto tramite spremitura a freddo, tecnica che permette di mantenere le caratteristiche gustative ed olfattive tipiche della materia prima. Un tempo invece, la pasta ottenuta dalla macina dei gherigli veniva scaldata e mescolata per poi essere messa nel torchio. Il residuo solido della torchiatura si chiama troillet, un…
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Teteun PAT Valle d’Aosta

Diversi sono i salumi che si ottengono dalla macellazione bovina, ma uno del tutto particolare è quello che in Valle d’Aosta prende il nome di teteun, ottenuto a partire dalla mammella di bovina adulta. Questo salume ha una tradizione antica; per la sua preparazione si procede alternando, in specifici contenitori, strati di teteun con foglie di…
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Flantse e flantsòn PAT

Al momento della panificazione, per fare contenti i più piccoli (che ovviamente partecipavano ai lavori, più o meno attivamente!), si facevano le flantse o flantsòn, ossia dei pani di segale appiattiti, di solito a forma rotonda, a cui si aggiungevano un po’ di zucchero, magari un po’ di burro, uvetta, mandorle e canditi; per rendere ancora…
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