Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto
Kodinze, mele essiccate.
Sono spicchi di mele delle varietà locali “Rosetta” o “Renetta”, ma anche della varietà “Ferro Cesio”, essiccati e distribuiti per il consumo in sacchettini o altre confezioni sigillate.
Raccolte le mele, si procede al loro lavaggio e alla cernita, poi si fanno gli spicchi. Si utilizzano circa 7-8 kg (a seconda del grado di umidità) di mele per produrre circa 1 kg di prodotto finito. Gli spicchi vengono stesi su dei telai e successivamente trasferiti nell’essiccatoio ad aria calda. Dal momento in cui l’acqua libera è inferiore ad un determinato valore, e dall’esame visivo la consistenza viene considerata buona, il “kodinz” viene lasciato riposare circa mezza giornata. Non viene aggiunto di zucchero, conservanti e coloranti, il prodotto così ottenuto è pronto per essere confezionato. Le “kodinze” sono utilizzate consumate da sole oppure nel vin brulé o per la preparazione di crostate e dolci.
Tradizionalità
Il termine “kodinz”, nel dialetto bellunese, indica lo spicchio di mela essiccato. Con questa tecnica venivano trasformate in passato non solo grosse quantità di mele, ma anche di albicocche, di pesche, di prugne, poiché un tempo era difficoltosa la produzione di conserve anche in relazione alla mancanza di strumenti adatti. Il prodotto si rifà, dunque, a una lunga tradizione locale che aveva nell’essiccazione della frutta un ottimo metodo di conservazione della stessa e consentiva la disponibilità di alimenti energetici e nutrienti anche per coloro che lavoravano in montagna, come i contadini, i pastori o i boscaioli.
Territorio interessato alla produzione Provincia di Belluno, in particolare nei comuni di Sospirolo, Belluno, Sedico, Agordo e nell’area dell’Alpago
Rofioi di Sanguinetto PAT del Veneto
Fagiolo gialét PAT Veneto
Coppa di maiale PAT Veneto
La coppa di maiale, localmente chiamata “osocol”, è uno dei più pregiati prodotti del maiale assieme al prosciutto e allo schienale. Già nel 1632 il canonico Giovanbattista Barpo menziona il confezionamento di “prosciutti e soppressate”, tra le quali l’osocol, nel suo volume “Le delizie dell’Agricoltura e della Villa”.