Si tratta della festa di più antica tradizione e di più intensa partecipazione emotiva della regione che si svolge ogni 15 di maggio. I tre ceri sono grandi costruzioni lignee, cave alte circa dieci metri e pesantissime che presentano la comune forma di due prismi ottagonali riuniti ad un vertice e attraversati da un’antenna, pur essendo leggermente diversi tra di loro.
Ai lati di ogni prisma vi sono due grandi anse o “manicchie”, sulla cuspide superiore svetta oggi la statua di un Santo, Sant’Ubaldo sul cero dei muratori, San Giorgio su quello dei merciai (o commercianti), Sant’Antonio Abate su quello dei contadini.
Durante la corsa ogni cero è infisso su una barella di legno, che viene sostenuta a spalla dai ceraioli (i portatori dei ceri). I ceri sono conservati nella chiesa di Sant’Ubaldo, sulle pendici del monte Ingino che sovrasta la città.
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Castello Sam Benelli a Zoagli (GE)
Villa Ghellini Dall’Olmo a Villaverla (VI)
L’opera, progettata nel 1664, risulta incompiuta, in particolare nell’ala settentrionale, perché i lavori si interruppero nel 1679 a causa della morte dell’architetto e dei problemi finanziari della famiglia che l’aveva commissionata. La facciata principale del palazzo è all’interno di un cortile a cui si accede dall’ingresso occidentale attraverso un’ampia arcata.