Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana
Lasagne matte
La pasta per le lasagne bastarde si ottiene mescolando, in percentuali diverse, farina di castagne e di grano tenero.La pasta ha colore scuro e sapore dolciastro con profumo di castagna, e ha la forma di losanghe o quadrati di circa 8 cm di lato.
Si impastano le farine di grano e di castagne con acqua e sale. Si tira una sfoglia dello spessore di circa 5 millimetri e la si taglia a losanghe o a quadrati. Il prodotto ottenuto si può consumare fresco, oppure può essere essiccato e confezionato per la vendita. La pasta viene cotta e condita a strati. Le lasagne vengono poi cosparse con formaggio di latte vaccino stagionato e grattugiato e messe in forno per la cottura. La percentuale di farina di castagne utilizzata per questa preparazione può variare molto a seconda delle zone e della necessità di conservare la pasta: si va dal 25% fino al 50-60%. Esigenze commerciali e di presentazione, legate all’affermarsi di un mercato locale del prodotto, hanno portato la percentuale di farina di castagne attorno al 25-30%, mentre nei ristoranti e nella cucina casalinga la percentuale è maggiore.
Tradizionalità
Le lasagne bastarde devono la loro particolarità agli ingredienti che vengono combinati fra loro, molti dei quali di origine locale. Queste lasagne sono il risultato degli scambi che nei secoli sono avvenuti in Lunigiana fra le aree di fondovalle, produttrici di grano, e quelle di montagna, produttrici di castagne.La farina di castagne conferisce a questa “pasta” un aspetto più scuro ed un gusto più dolciastro rispetto alle lasagne normali. Per tradizione si consumano condite con un sugo fatto con lardo, porri e pomodoro.
Produzione: È stato rilevato un unico produttore di lasagne bastarde che ne prepara un quantitativo di oltre 1000 quintali all’anno. Il prodotto viene commercializzato sia nel territorio regionale, sia nel resto d’Italia. Le due manifestazioni legate alle lasagne bastarde sono la Sagra della castagna a Licciana, ad ottobre, e “La via del sale”.
Territorio di produzione
Lunigiana, provincia di Massa-Carrara.
Carciofo di Chiusure PAT Toscana
Ricordato fin dal ‘600 nel diario di un viagiatore aninimo, il carciofo è stata una vera risorsa per il territorio e l’economia delle crete per tutti i primi cinquanta anni del ‘900; intere distese ricoprivano il territorio che estende ad occidente verso Monte Oliveto, con una produzione di oltre diecimila unità annue, che venivano commercializzate…
Trota iridea PAT Toscana
Le trote sono confezionate generalmente in pezzature variabili da 300 gr a 800 gr. Le trote vengono allevate in vasche profonde 2,5-3 metri, scavate nella terra o nella ghiaia, che riproducono l’ambiente naturale dei pesci, con acque prevalentemente di origine sorgiva, di ottima qualità, limpide e non inquinate.
Pera gentile PAT Toscana
Questa cultivar di origine antica, segnalata nelle opere di pomologi diversi (Micheli, Targioni Tozzetti), è raffigurata nei cataloghi di pere dipinti dal Bimbi. La zona di origine è sicuramente quella fiorentina ed in passato era assai diffusa per la sua precocità e le buone caratteristiche organolettiche. Il prodotto deve la sua tradizionalità e qualità sia…