Legenda Aurea di Jacopo da Varazze

L’opera ebbe un’ampia diffusione e un cospicuo seguito fino al XVII secolo. Sopravvivono circa 1400 codici manoscritti dell’opera, a testimonianza della sua enorme diffusione nel Medioevo, inferiore solo alla Bibbia, e della sua grande influenza culturale. La Legenda Aurea fu presto tradotta in volgare. Per il Medioevo ci sono rimaste dieci edizioni in italiano, diciotto in alto-tedesco, sette in basso tedesco, diciassette in francese, quattro in inglese, tre in ceco, dieci in olandese. Altrettanto ampio fu il successo delle versioni a stampa, con quarantanove versioni fra il 1470 e il 1500, ventotto fra il 1500 e il 1530 e tredici fra il 1531 e il 1560.

Solo nel secolo successivo, con gli studi storiografici dei padri bollandisti, l’intero genere dei leggendari medievali fu screditato e con essi anche la Legenda Aurea venne dimenticata. Molti artisti s’ispirarono alla Legenda Aurea per le loro opere. Tra questi vi fu Giotto con la Cappella degli Scrovegni a Padova, Piero della Francesca nelle Storie della Vera Croce nella basilica di San Francesco ad Arezzo e Vittore Carpaccio nel ciclo pittorico Storie di Sant’Orsola commissionata dalla scuola devozionale veneziana nominata come la martire per la loro cappella (oggi conservata alla Gallerie dell’Accademia). Per la scuola La Legenda costituì anche fonte di riferimento per la redazione del Cursor Mundi. L’edizione critica più recente è quella pubblicata nel 1998 (riedita nel 2007 con traduzione italiana e commento dei singoli capitoli) per le cure di Giovanni Paolo Maggioni. In precedenza si utilizzava il testo stabilito da Graesse (Lipsia 1846).

NATURA E CONTENUTO DELL’OPERA

Storie dei santi Cipriano e Giustina. Storia di san Saturnino. Martirio dei santi Feliciano e Primo. Santa Margherita e Olibrio. Martirio di San Vitale. San Giacomo è condotto al supplizio, Andrea Mantegna, Padova, Cappella Ovetari.

L’opera appartiene al genere della agiografia. L’autore raccolse in un santorale organizzato secondo l’anno liturgico le vite di più di centocinquanta santi, privilegiando i santi antichi, ma senza trascurare la sua epoca. Le vite dei santi sono intercalate da una trentina di capitoli dedicati alle principali feste cristologiche, mariane e liturgiche, più alcuni racconti legati alla Leggenda della Vera Croce.

Secondo Jacques Le Goff, l’originalità dell’opera consiste nella capacità di intrecciare il tempo liturgico (ciclo annuale) con quello lineare della successione dei santi (tempo santorale, in quanto i santi stessi diventano marcatori del tempo) e con quello escatologico, nel quale l’umanità si dirige verso il Giudizio Universale. In sintesi, “il nostro domenicano vuole mostrare come solo il cristianesimo ha saputo strutturare e sacralizzare il tempo della vita umana per condurre l’umanità alla salvezza”.

Le fonti utilizzate furono principalmente i leggendari dei domenicani Giovanni da Mailly e Bartolomeo da Trento. Il metodo seguito fu quello dell’abbreviatio.

Fonte @wikipedia

«Se devo il tema a Corneille, devo il quadro a Poussin»

CERVETERI e TARQUINIA, Necropoli etrusche

Le due necropoli del Lazio settentrionale, fedeli repliche dei sistemi urbanistici etruschi, sono tra i primi esempi di nuclei sepolcrali esistenti in Italia. La necropoli della Banditaccia di Cerveteri, si è sviluppata dal IX secolo a.C. e fu ampliata a partire dal VII secolo, seguendo un piano urbanistico ben definito. Simile è la storia e…
Continua a leggere

Le Vie di Dante

Le vie sono le stesse percorse dall’illustre letterato in fuga da Firenze dopo la condanna a morte proclamata dai Guelfi per via delle sue simpatie ghibelline. Da quel momento Dante abbandonò per sempre la sua Firenze (non ci farà infatti più ritorno), ma lungo il suo avventuroso cammino al di là degli Appennini in cerca…
Continua a leggere

Viandante sul mare di nebbia di Casper David Friedrich

Un uomo sale una montagna che rappresenta la vita. Al di là della montagna c’è un paesaggio indefinito che rappresenta l’ignoto: forse quello della morte e della vita ultraterrena. Forse il vento rappresenta il divino. L’uomo si aiuta con un bastone, ha I capelli biondi, quindi è giovane.

Continua a leggere

Dalle Grandi Saline di Salins-les-Bains alle Saline Reali di Arc-et-Senans, la produzione del sale a cielo aperto – Francia

Le saline reali di Arc-et-Senans, vicino a Besançon, furono costruite da Claude Nicolas Ledoux. La sua costruzione, iniziata nel 1775 durante il regno di Luigi XVI, fu la prima grande realizzazione dell’architettura industriale, riflettendo l’ideale di progresso dell’Illuminismo. Il vasto complesso semicircolare doveva consentire un’organizzazione razionale e gerarchica del lavoro e avrebbe dovuto far seguito…
Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *